Aggiornato al 09/02/2024 - 16:14

Siracusa terza città in provincia per abbandono scolastico, Lealtà e Condivisione: “Cosa cambia nell’ottica del ridimensionamento?”

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Una nota del movimento guidato da Carlo Gradenigo  torna a puntare l’attenzione sugli effetti del ridimensionamento scolastico, specie nelle aree più a rischio di Siracusa

“Marginalità, povertà educativa, rischio abbandono scolastico. Questi sono i temi che con maggiore intensità interessano le scuole di periferia e ne conoscono bene il significato tutti gli operatori scolastici e gli insegnanti che si impegnano nelle scuole di frontiera. A fronte dei recenti dati sull’abbandono scolastico che registrano il terzo posto per la provincia di Siracusa, ci preoccupano gli ulteriori effetti che produrrà l’accorpamento degli Istituti comprensivi decisi dalla Regione.

Purtroppo anziché ricercare soluzioni politicamente efficaci, la politica regionale e di livello provinciale e comunale non ha saputo ( o voluto? ) trovare soluzioni a difesa di norme che ostacolano l’efficienza dei servizi pubblici dello Stato; in virtù dell’autonomia speciale della Regione Siciliana nell’istruzione pubblica, si sarebbe potuto derogare sul numero minimo di iscritti?

Come nella sanità i tagli alla spesa indifferenziati e artificiosamente affidati a numeri di prestazioni, ottengono risparmi oppure disservizi o peggio impoverimento sociale ed educativo di interi quartieri?

In città medio grandi come Siracusa il criterio introdotto sul ridimensionamento  scolastico ha coinvolto  la Scuola Martoglio di via  Decio Furnò e la scuola Chindemi di via Basilicata, ovvero  le scuole site nei quartieri più a rischio della città dove svolgono il ruolo di presidio di legalità oltreché di istruzione.  È un ulteriore abbandono, un ulteriore conferma del disinteresse della comunità altra dove altre scuole ed altri ceti sociali sembrano al riparo dai tagli.

Ridurre le Dirigenze di scuole primarie ed elementari in quei quartieri di periferia dove vive il maggior numero di cittadini e dove di fatto se c’è un aumento della microcriminalità questo è collegato all’ abbandono scolastico, l’accorpamento con altre scuole, lontane da quei luoghi, non potrà sortire gli stessi risultati che ha avuto negli anni l’azione delle Dirigenti oggi coinvolte nei tagli.

È incontestabile il fatto che laddove si allontanano i centri direzionali dai luoghi dove si svolge il servizio pubblico, quest’ultimo perde di qualità ed efficienza per effetto dell’aggravio di competenze assegnate a pochi decisori e operatori.

La geografia dei luoghi oggi non è ritenuta importante ed è in contrasto con i programmi di ricucitura della periferia della città che proprio in quei quartieri, dove mancano i servizi più elementari e soprattutto quelli culturali, si sia smarrita la visione strategica che teneva uniti gli interventi nelle scuole, nelle biblioteche di quartiere, negli impianti sportivi comunali.

La nostra attenzione come Lealtà e Condivisione si è rivolta proprio ai servizi di istruzione, di cultura e di sport, nei quartieri quali Mazzarona, promuovendo una raccolta di firme affinché la biblioteca di Via Barresi, chiusa dal 1 settembre  per manutenzione, in cui i lavori non sono mai iniziati, possa riaprire quanto prima per contribuire ad aumentare le occasioni di partecipazione attiva del quartiere con un nuovo programma di attività culturali in quanto insostituibile presidio civico territoriale.

Chiediamo che il Comune programmi, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, le opportune iniziative che possano implementare cultura e sport tra i bambini proprio coinvolgendo le scuole e la biblioteca di Via Barresi, anche attraverso un riordino del servizio bus pubblico coincidente con l’orario scolastico, senza il quale i tanti piccoli alunni della zona non hanno la possibilità di raggiungere agevolmente le scuole.

Auspichiamo che le proposte di Lealtà e Condivisione siano condivise dal Consiglio comunale al quale invieremo un programma specifico di progetti da realizzare per superare i disagi della popolazione scolastica di periferia.”

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