Aggiornato al 24/06/2025 - 10:15
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Fiom Siracusa: “Senza una visione generale, il polo industriale è a rischio”

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Preoccupazione per l’avvio anticipato della fermata degli impianti Aromatici ed Etilene. La Fiom sottolinea la necessità di una vertenza generale e critica l’assenza di confronto

La Fiom Siracusa, attraverso una nota firmata da Antonio Recano, interviene sull’annuncio di Eni relativo all’avvio anticipato della fermata degli impianti Aromatici ed Etilene, previsto per il 1 luglio.

Secondo la Fiom,

Eni, fuggendo ancora una volta un giusto confronto con il territorio e quindi con tutti i soggetti interessati, ha incontrato le segreterie territoriali di categoria e le Rsu (Cgil, Uil e Cisl) per comunicare la fermata degli impianti Aromatici ed Etilene”.

La nota evidenzia come nulla sia stato detto sull’iter autorizzativo, né sulle garanzie occupazionali, mentre Eni ha comunicato una ulteriore riduzione di personale (49 unità) nello stabilimento di Marghera, a tre anni dalla chiusura del Cracking avvenuta il 9 maggio 2022.

Si percorre la solita politica dei due tempi: oggi si chiude, domani forse si investirà e si discuterà di salvaguardia dell’occupazione”.

La Fiom esprime scetticismo verso dichiarazioni che parlano di “monitoraggio costante per la costruzione di soluzioni condivise”, affermando:

Difficile da credere quando l’indotto nel petrolchimico continua a perdere ogni giorno pezzi”.

Nel settore metalmeccanico, si contano circa 600 contratti non rinnovati.

Per la Fiom, la dismissione del cracking ha innescato una “reazione a catena”, arrestabile solo tramite una vertenza generale.

Occorre affrontare il problema in un contesto generale che coinvolga tutti i soggetti (Eni Versalis, Sasol, Isab Goi, IAS e Sonatrach)”.

La nota richiama la necessità di una strategia nazionale, che punti a riqualificare le produzioni e ridurre la dipendenza energetica:

Le aziende del Petrolchimico in questi anni hanno avuto mano libera nello sfruttamento degli operai e del territorio”.

La Fiom afferma inoltre:

Eni dovrebbe smettere il ‘piglio autarchico’ tenuto fino a questo momento e riconoscere ruolo e legittimità a tutte le forze sociali per costruire un percorso condiviso”.

Nel documento si sottolinea l’urgenza di indirizzi di politica industriale, progetti chiari, risorse certe e una visione oltre il petrolchimico.

Occorre pensare realmente al futuro del territorio e del paese”.

Tra le proposte, la creazione di un nuovo distretto metalmeccanico nelle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli e il rilancio del porto di Augusta.

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