Aggiornato al 11/07/2025 - 09:36
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Preoccupazione

Incendio Ecomac, l’esito delle analisi ARPA: rilevate diossine a Melilli oltre la soglia di allarme

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I primi risultati delle analisi specialistiche effettuate da ARPA Sicilia dopo l’incendio all’impianto Ecomac di Augusta sono arrivati, e confermano i timori: nel comune di Melilli è stata rilevata una concentrazione di diossine e furani superiore ai valori che indicano la presenza di una fonte emissiva locale

Sebbene i livelli di altri inquinanti come IPA e PCB rimangano sotto la soglia di attenzione, i nuovi dati tracciano un quadro più complesso dell’impatto ambientale del rogo.

Diossine a Melilli: i dati nel dettaglio

L’aggiornamento più atteso riguardava i microinquinanti, sostanze tossiche che si generano durante le combustioni. Un campionatore ad alto volume, posizionato strategicamente sul terrazzo del Palazzo Municipale di Melilli, ha raccolto l’aria per 45 ore consecutive, dal 5 al 7 luglio.

I risultati sono preoccupanti:

  • Diossine e Furani (PCDD/PCDF): La concentrazione rilevata è di 738 femtogrammi per metro cubo (fg/m³). Per comprendere questo dato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica che un valore superiore a 300 fg/m³ è un chiaro indicatore della presenza di una sorgente inquinante attiva a livello locale. Il valore medio in un normale ambiente urbano si attesta invece intorno ai 100 fg/m³.
  • PCB e Benzo(a)pirene (IPA): Nello stesso campione, le concentrazioni di PCB e Benzo(a)pirene (il più noto tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici) sono risultate inferiori ai valori di riferimento europei, non destando quindi immediata preoccupazione.

Benzene e altri composti: picchi vicino alla fonte

Le analisi sui composti organici volatili (VOC), effettuate con campionamenti istantanei tramite canister, confermano che l’impatto maggiore è rimasto circoscritto.

Il 6 luglio, un campione prelevato in un’area adiacente all’impianto Ecomac ha mostrato concentrazioni molto elevate di sostanze come

benzene (51,0 µg/Nm³) e stirene (21,3 µg/Nm³). Nello stesso giorno, nei centri abitati di Melilli e Solarino, i valori di questi stessi inquinanti, seppur in leggero aumento rispetto al giorno precedente, erano significativamente più bassi, a dimostrazione di come la distanza dalla fonte abbia giocato un ruolo cruciale.

Monitoraggio continuo su aria e suolo

L’ARPA Sicilia non si ferma. Le attività di monitoraggio proseguono per definire l’area di ricaduta e la durata dell’inquinamento.

  • Nuovi campionamenti dell’aria sono stati effettuati a Melilli e, in via precauzionale, anche nella frazione di Villasmundo. In data odierna, 10 luglio, un campionatore è stato posizionato all’interno dell’area industriale per intercettare eventuali ulteriori ricadute.
  • Analisi del suolo: Il 9 luglio è stato avviato il monitoraggio del “top soil”, il primo strato di terreno, per verificare la presenza di contaminanti ricaduti al suolo.

In sintesi, i dati del 10 luglio confermano che l’incendio ha prodotto una contaminazione localizzata ma significativa. Le concentrazioni di diossine a Melilli sono il dato più allarmante e indicano un impatto diretto dell’incendio sull’area. Mentre le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, l’attenzione resta massima. Si attendono ora i risultati dei successivi campionamenti, che saranno fondamentali per capire l’evoluzione del fenomeno e valutare le necessarie misure a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

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