Aggiornato al 21/10/2025 - 09:40
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Affitti Brevi

Cedolare secca affitti brevi al 26%, abolita aliquota agevolata 21%: cosa cambierà

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Eliminata l’agevolazione del singolo immobile: nuovo regime fiscale unico per locazioni turistiche sotto 30 giorni. Coinvolti proprietari, host e piattaforme Airbnb Booking Vrbo. Oltre quattro appartamenti obbligo Partita IVA

La bozza della Manovra 2026 approvata dal governo Meloni introduce una delle novità fiscali più incisive nel settore immobiliare: l’aumento della cedolare secca al 26% per tutti i contratti di affitto breve, eliminando la precedente aliquota agevolata del 21% valida per un solo immobile.
Una misura che – secondo quanto riportato da La Legge per Tutti – punta a uniformare la tassazione, ma che di fatto rappresenta un inasprimento fiscale per molti piccoli proprietari e host turistici.

Il provvedimento coinvolge tutti coloro che mettono a reddito appartamenti per periodi inferiori a 30 giorni, oltre a intermediari e piattaforme online come Airbnb, Booking e Vrbo, chiamati ad adeguare la ritenuta d’imposta in qualità di sostituti fiscali.
Contestualmente, viene confermata la facoltà per i Comuni capoluogo di aumentare l’imposta di soggiorno, a conferma di come la manovra intrecci in modo diretto fisco e turismo.

Affitti brevi: cosa cambia e chi è coinvolto

Gli affitti brevi sono contratti di locazione per immobili ad uso abitativo con durata massima di 30 giorni, stipulati da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa.
La normativa (DL 50/2017) consente di includere servizi aggiuntivi – come pulizia, biancheria e connessione internet – senza che il contratto perda la natura abitativa.

In passato, i proprietari potevano usufruire della cedolare secca agevolata del 21% su un solo immobile a scelta, una possibilità ora abolita.
Si tratta di una formula molto utilizzata in contesti turistici – dal mare alle città d’arte – dove una famiglia o un privato può affittare una casa per brevi periodi.
Con l’aumento della tassazione, tuttavia, è probabile un impatto sul mercato, con potenziali riduzioni dell’offerta e rialzi dei prezzi per i turisti.

Novità della manovra: cedolare secca unica al 26%

L’articolo 7 della bozza della Legge di Bilancio 2026 modifica il decreto legge 50/2017, fissando la nuova aliquota unica del 26% per tutti gli immobili locati con contratto breve, nel limite massimo di quattro appartamenti.

Superata questa soglia, scatterà l’obbligo di aprire Partita IVA e operare come impresa, con tutti gli adempimenti fiscali e contributivi previsti.
La misura comporta un aumento significativo della pressione fiscale: su un reddito da 1.000 euro, l’imposta passerà da 210 a 260 euro.

L’obiettivo dichiarato del Governo è semplificare e uniformare il sistema fiscale, ma la norma di fatto elimina la flessibilità che molti proprietari utilizzavano per gestire in modo sostenibile più immobili.
Il rischio, secondo le associazioni di categoria, è che l’aumento del prelievo fiscale freni il mercato degli affitti turistici, già provato da regole più stringenti e dall’aumento dei costi di gestione.

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