Aggiornato al 18/10/2025 - 10:58
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Incertezze

Petrolchimico, cadono le certezze: pignorate le azioni ISAB. AVS: “Crisi drammatica, ora mobilitazione”

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Il Tribunale di Milano ha disposto il sequestro del 100% delle quote di Goi Energy su richiesta di Litasco (Lukoil) per un debito da 150 milioni. La raffineria: “Operatività garantita”. Sinistra Italiana: “Futuro incertissimo, pronti alla lotta”

Un vero terremoto giudiziario scuote l’architrave del Petrolchimico di Priolo, gettando un’ombra pesantissima sul futuro della zona industriale siracusana. Il Tribunale di Milano ha formalizzato il pignoramento del 100% delle azioni di ISAB detenute da Goi Energy, la società cipriota che aveva acquisito le raffinerie da Lukoil nel 2023.

La decisione arriva al culmine di un braccio di ferro legale avviato da Litasco, la società di trading svizzera della stessa Lukoil. Come riportato dal sito Staffetta Quotidiana e da BlogSicilia, Litasco vanta un credito di 150 milioni di euro nei confronti di Goi Energy, frutto di accordi legati alla compravendita dell’impianto. Dopo un primo pronunciamento a settembre, i giudici milanesi hanno ora reso esecutivo il sequestro.

La nota di ISAB: “Continuiamo a operare”

Interpellata sulla vicenda, la direzione di ISAB ha rilasciato una nota stringata, sottolineando la sua estraneità alla disputa legale tra i soci: “La società ISAB chiarisce di non aver titolo a rilasciare dichiarazioni su una vicenda che riguarda direttamente gli assetti proprietari. Dal canto suo, la raffineria continua ad operare a regime nel pieno rispetto dei propri piani produttivi ed industriali”.

AVS all’attacco: “Situazione drammatica, pronti alla lotta”

La notizia, che circolava già da giorni, non coglie di sorpresa la politica locale, ma ne acuisce la preoccupazione. Per Alleanza Verdi Sinistra (AVS) Siracusa, il pignoramento rende il futuro della raffineria “ancora più incerto di prima”.

Durissimo il commento del segretario provinciale, Sebastiano Zappulla, che critica la nota aziendale: “Le dichiarazioni dei vertici non lasciano presagire nulla di buono. È come dire: non sappiamo a chi dobbiamo rispondere […], intanto andiamo avanti in attesa di ricevere, non si sa da chi, se da GoiEnergy o Litasco o altri, nuove indicazioni”.

Per AVS, la crisi dell’area industriale ha raggiunto “dimensioni sempre più grandi” e si è ormai “al punto di non ritorno”. Zappulla collega questo evento alle altre grandi vertenze del Petrolchimico: la crisi di Sasol, i piani di Eni Versalis, il sequestro dell’impianto IAS e la recente denuncia dei sindacati sui 600 contratti metalmeccanici non rinnovati, visti come “l’inizio di una deindustrializzazione in corso”.

“In assenza di una iniziativa dei governi, è necessario tornare a lottare”, conclude Zappulla. “Occorre una mobilitazione generale per costringere i governi ad intervenire. Noi ci siamo e siamo pronti a unirci alla lotta, dentro e fuori il Parlamento, per dare un futuro ecosostenibile al settore industriale di Siracusa”.

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