Una circolare da Palermo obbliga i sindaci ad aggiornare i Piani di Protezione Civile e a mappare le aree vulnerabili. Responsabilità maggiori per informare la popolazione e prevenire le emergenze
Prevenire le emergenze prima che si trasformino in tragedie. È questo l’obiettivo della nuova circolare varata dalla Regione Siciliana per mettere ordine nella gestione del rischio idrogeologico, un problema che minaccia da vicino anche il territorio siracusano. Il documento, inviato da Palermo a tutti gli enti locali, impone regole più stringenti e responsabilità precise per Comuni, Liberi Consorzi e Città Metropolitane.
La vera sfida lanciata dalla Regione non è più solo intervenire dopo la catastrofe, ma puntare tutto sulla prevenzione.
Il documento regionale impone linee guida precise. Innanzitutto, i Comuni dovranno garantire un monitoraggio costante, trasmettendo alla Regione dati uniformi su frane, allagamenti e situazioni di rischio.
Il punto cruciale riguarda i Piani Comunali di Protezione Civile: dovranno essere sempre aggiornati e resi operativi. Questi piani dovranno mappare con precisione non solo le zone già colpite in passato, ma anche tutte quelle potenzialmente vulnerabili, come pendii instabili, torrenti e aree soggette a erosione.
La circolare richiama con forza le responsabilità dei sindaci. In qualità di autorità di Protezione Civile sul territorio, avranno l’obbligo di avvisare immediatamente la Regione e la Prefettura in caso di pericoli imminenti. Saranno inoltre responsabili di informare tempestivamente la popolazione, attivare i Centri Operativi Comunali (COC) e predisporre le aree di accoglienza per eventuali sfollati.
Un aspetto innovativo della direttiva riguarda la “cultura” della prevenzione. La Regione sottolinea che non è solo una questione burocratica, ma un dovere civico. Ogni cittadino deve sapere come comportarsi in caso di allerta meteo. Si tratta di gesti semplici ma vitali: evitare di sostare nei sottopassi durante forti piogge, non parcheggiare lungo gli argini e, soprattutto, non gettare rifiuti nei canali di scolo che potrebbero ostruire il deflusso delle acque, causando allagamenti disastrosi.
La Sicilia, ricorda la Regione, è tra i territori più esposti in Italia, a causa della sua conformazione e di un’urbanizzazione spesso disordinata. L’alluvione lampo che ha colpito Alcamo solo pochi giorni fa, trasformando le strade in fiumi, è un monito che riguarda da vicino anche la nostra provincia.









