Aggiornato al 05/12/2025 - 13:51
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Incendio al Forte di Capo Passero, 50enne ai domiciliari: un incendio per ricattare il Comune

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Svolta nelle indagini sul rogo del 17 agosto 2024. I Carabinieri di Noto eseguono la misura cautelare. L’uomo avrebbe mirato a intimidire gli amministratori di Portopalo per riottenere il posto di lavoro

Avrebbe voluto costringere l’amministrazione comunale a riassumerlo, e per farlo non avrebbe esitato a colpire uno dei simboli storici del territorio. I Carabinieri della Compagnia di Noto hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un 50enne di Portopalo, ritenuto il responsabile dell’incendio del Forte di Capo Passero avvenuto la notte del 17 agosto 2024.

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini.

Il movente: intimidazione per il posto di lavoro

Le indagini, condotte sia con metodi tradizionali che tecnici dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Noto e dalla Stazione di Portopalo, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe compiuto l’atto intimidatorio presso il bene di interesse archeologico con un fine preciso: costringere gli amministratori del Comune di Portopalo di Capo Passero a riassumerlo quale operatore ecologico.

La notte del rogo e i danni

La notte del 17 agosto 2024, le fiamme si propagarono rapidamente all’interno della storica fortezza spagnola. L’incendio danneggiò due locali e distrusse materiale di scena di proprietà di due associazioni culturali che, proprio in quel suggestivo scenario dell’Isola di Capo Passero, stavano organizzando uno spettacolo musicale.

Le conseguenze del gesto furono pesanti per la comunità e il turismo: a causa dei danni strutturali subiti, il monumento venne dichiarato inagibile. La riapertura al pubblico è stata possibile solo il successivo 4 settembre 2025, al termine dei necessari lavori di restauro e messa in sicurezza.

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