Aggiornato al 06/12/2025 - 10:40
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Formula piena

Pachino, crolla il castello di “Maschere Nude”: assolti l’ex sindaco Bonaiuto e Spataro

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Si chiude il primo grado del processo che contribuì allo scioglimento del Comune. Il Tribunale di Siracusa scagiona tutti dall’accusa di concussione. L’avvocato Gurrieri: “La storia di Pachino va riscritta, danni politici irreparabili”

Una sentenza che ribalta la narrazione giudiziaria e politica degli ultimi anni a Pachino. Il Tribunale di Siracusa, presieduto da Antongiulio Maggiore, ha assolto con formula piena – “perché il fatto non sussiste” – tutti gli imputati principali del processo scaturito dall’operazione “Maschere Nude”.

Escono puliti dal processo l’ex sindaco Paolo Bonaiuto, l’ex consigliere comunale Massimo Agricola, l’ex consigliere Salvatore Spataro e Salvatore Giuliano, quest’ultimo ritenuto dagli inquirenti il reggente dell’omonimo clan mafioso.

Le accuse cancellate

L’inchiesta, avviata nel 2017 dal Commissariato di Pachino con il coordinamento della Procura di Siracusa, ipotizzava un grave quadro di concussione. Secondo l’accusa, gli amministratori, abusando della loro qualità, avrebbero costretto un imprenditore a versare una tangente di 10.000 euro minacciando, in caso contrario, di bloccare l’emissione di un mandato di pagamento. Il Tribunale ha però smontato questa tesi, assolvendo tutti gli imputati per l’inesistenza del fatto. Inoltre, Salvatore Spataro e Salvatore Giuliano sono stati assolti (o prescritti per capi minori) anche dalle accuse relative a reati di droga.

Il commento della difesa: “Danni irreparabili”

La sentenza riapre il dibattito sulle vicende che portarono allo scioglimento per mafia del Comune di Pachino. L’avvocato Giuseppe Gurrieri, difensore di Spataro e Giuliano, parla di una “storia che andrebbe riscritta”. “Il processo appena concluso deve ritenersi uno dei più importanti degli ultimi anni”, afferma il legale, ricordando come questa inchiesta, insieme a quella denominata “Araba Fenice” (anch’essa conclusasi con assoluzioni per associazione mafiosa), fu alla base della tesi di una “combine politico-mafiosa” al Comune. Secondo Gurrieri, quella narrazione ha creato “danni irreparabili”, estromettendo Salvatore Spataro dalla vita politica e interdicendolo dalle candidature per due tornate elettorali, una misura che oggi, alla luce della doppia assoluzione, appare “ingiusta ed immotivata”.

Il dispositivo della sentenza

La sentenza emessa il 3 dicembre scorso ha inoltre dichiarato il “non doversi procedere” per morte del reo nei confronti di Maria Parisio e Sebastiano Meli, e ha assolto o dichiarato la prescrizione per altri imputati minori (Vizzini e Cannavò) per reati legati agli stupefacenti. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

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