Aggiornato al 03/09/2024 - 16:47
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la critica di Pd e FdI

Democrazia partecipata, “votazione drogata”ma il Comune va avanti: scontro con Pd e FdI

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Il Pd:”La prima cosa che avrebbe dovuto fare l’Assessore era riferire in aula. Se qualche giorno fa ci chiedevamo se il fallimento fosse dovuto a manifesta incapacità o ad altro, oggi non possiamo avere più dubbi”

Sarà ripetuta la votazione popolare per decidere quali progetti saranno finanziati nel 2024 con il programma di Democrazia Partecipata. È quanto aveva annunciato  l’assessore Marco Zappulla nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il dirigente Enzo Miccoli e la responsabile unica del procedimento Paola Rubino e il funzionario Antonio Gaeta. Erano presenti anche cittadini e rappresentanti di associazioni che erano in corsa nella selezione con loro progetti. La decisione si è resa necessaria dopo che la società incaricata delle consultazioni on-line, a una richiesta di delucidazioni da parte degli uffici sulle operazioni di voto, ha comunicato con una nota che, a seguito di successivi controlli, erano state rilevate anomalie nei dati anagrafici di alcune persone che non avrebbero avuto diritto di voto. Definendo irregolare la procedura, la società ha invitato l’Amministrazione a ripetere la consultazione popolare. Ieri, l’Amministrazione, con giusta determina n.4033, ha provveduto a procedere con la nuova votazione dei restanti progetti, ad esclusione del primo arrivato. Fatto, che ha creato perplessità nella fila dell’opposizione.

Il gruppo del Partito Democratico

“Se questa è la definizione di democrazia dell’Assessore è tutto chiaro, se il silenzio utilizzato è la risposta alle legittime rimostranze delle opposizioni è tutto chiarissimo. Risulta chiaro ma non è chiaramente normale e  tanto meno accettabile. D’altronde non abbiamo sentito risposte, non leggiamo scuse, non apprendiamo di alcuna dichiarazione che faccia trasparire un minimo di consapevolezza degli errori compiuti.

Apprendiamo, però, che ieri con determina nr. 4033 del  02/09/2024 l’Assessore procede dritto per la sua strada: decide che per un progetto la votazione sarà valida e per gli altri no, per uno lo scarto è troppo ampio e per gli altri no. Decide di ripetere la votazione con la stessa piattaforma che non ha funzionato.

Democrazia partecipata dovrebbe essere uno strumento di partecipazione e trasparenza, ed invece continuano a cercare soluzioni – quanto meno fantasiose – senza rispondere alle domande.

Lo avevamo ricordato già in precedenza ma oggi lo ribadiamo: la prima cosa che avrebbe dovuto fare l’Assessore era riferire in aula. Se qualche giorno fa ci chiedevamo se il fallimento fosse dovuto a manifesta incapacità o ad altro, oggi non possiamo avere più dubbi.

Gli esami di riparazione di settembre per l’Assessore sono andati molto male, dispiace che abbia trascinato democrazia partecipata e abbia oscurato un processo positivo della Città”

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia

“L’amministrazione comunale decide di andare avanti come un treno.
Nonostante le contestazioni di Fratelli d’Italia e del PD e la richiesta di discutere del problema in aula, e lo sconcerto generalizzato dei cittadini su quanto avvenuto, il dirigente dott. Miccoli ha assunto la determina n. 4033 del 2.9.24, validando i risultati relativi al progetto giunto al primo posto, avendo acquisito un numero di voti di gran lunga superiore agli altri progetti, decidendo di riportare al voto i cittadini in ordine agli altri progetti.
Nell’aula consiliare i cittadini, all’insegna della massima trasparenza, avrebbero appreso tutti i chiarimenti necessari in ordine ai fatti accaduti. Nella stessa occasione avremmo chiesto alla società affidataria del servizio di spiegare perché è stato indicato il numero degli elettori in 3016 e in 353 gli elettori non votanti. Come anche l’ Ufficio avrebbe meglio spiegato che significa quanto si legge in determina, e cioè che le nuove operazioni di voto avverranno con pre caricamento dei dati come estratti dagli uffici competenti, e per quali ragioni ciò non sia stato fatto prima.
La decisione di procedere rapidamente alla prima votazione, con autocertificazione dei requisiti anagrafici da parte degli elettori, è stata una scelta errata, assunta dall’Amministrazione e avallata dalla società affidataria, che evidentemente hanno pensato di dare a tali votazioni un valore di secondo livello rispetto alle amministrative, per le quali chiaramente nessuno può pensare di recarsi ai seggi elettorali autocertificando di avere diritto di partecipare al voto!
La nuova votazione sarà certamente influenzata dai risultati noti della prima votazione, con la conseguenza che con ogni probabilità il numero dei votanti sarà inferiore e i voti saranno indirizzati verso quelli che avevano ottenuto più voti con l’auspicio che vincano.
Stiamo valutando se sussistono gli estremi per l’impugnazione della determina dirigenziale, adottata con troppa fretta, nonostante gli appelli ad agire dopo discussione consiliare e a bocce ferme.
Quanto successo è gravissimo e mina fortemente la fiducia dei cittadini verso l’Amministrazione comunale e la strada intrapresa con la determina dirigenziale mina il rapporto di leale collaborazione tra le Istituzioni.”

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