Nella zona industriale di Siracusa, cresce la tensione tra i lavoratori del Polo Petrolchimico e le organizzazioni sindacali, pronte a lanciare un’azione decisa per fermare il progetto di ENI
La CGIL e la UIL, attraverso i segretari Roberto Alosi e Ninetta Siragusa, hanno annunciato stamattina una mobilitazione senza precedenti per il 12 novembre, con uno sciopero generale di tutto l’assetto industriale siracusano. La dichiarazione arriva al termine di una prima assemblea sindacale molto partecipata, tenutasi proprio nell’area del Polo e che rappresenta solo il primo passo di una serie di incontri. Altre due assemblee seguiranno il 4 e 5 novembre, propedeutiche alla mobilitazione programmata.
Alosi e Siragusa sottolineano con forza l’urgenza di un piano di riconversione energetica ed ecologica che coinvolga l’intero Polo industriale di Siracusa. “In assenza di un piano che coinvolga tutte le articolazioni industriali siracusane, nessuno escluso, il progetto di ENI va fermato. Lo abbiamo fatto nel 2015 e lo faremo anche stavolta,” dichiarano i due segretari. “Questo sciopero è solo l’inizio. Noi non ci fermeremo,” aggiungono, confermando la volontà di opporsi con fermezza a politiche considerate non sostenibili.
Per i sindacati, la posta in gioco è alta: senza una reale transizione ecologica che rispetti l’ambiente e tuteli l’occupazione, i progetti di ENI rischiano di compromettere il futuro dell’intera area industriale. Il prossimo sciopero rappresenta, dunque, un tentativo di portare all’attenzione pubblica e delle istituzioni la necessità di un cambio di rotta.