Il gruppo consiliare del Partito Democratico critica duramente il nuovo rimpasto di giunta e accusa il sindaco Italia di accentramento e scarsa progettualità
Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Siracusa ha espresso in una nota ufficiale “grande preoccupazione” per il nuovo rimpasto di giunta annunciato dal sindaco Francesco Italia, definendo l’operazione come un segnale ulteriore di “improvvisazione e confusione politica” a Palazzo Vermexio.
Nel comunicato diffuso alla stampa, i consiglieri Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco puntano il dito contro la decisione del sindaco di trattenere per sé alcune deleghe strategiche come Sport, Turismo, Beni culturali e Università, ritenute dal gruppo PD fondamentali per lo sviluppo della città.
“Questi ambiti, che richiedono competenze, tempo e progettualità quotidiana, vengono invece accentrati nelle mani del primo cittadino già troppo nascosto e lontano dalla città, il cui unico ruolo sembra limitarsi sempre più spesso alla svendita della città, privatizzazioni e taglio di nastri”, si legge nella nota.
I consiglieri dem criticano inoltre il rapporto del sindaco con i cittadini e con il consiglio comunale:
“È un sindaco che non si confronta con i suoi concittadini, che non ascolta, che ha timore di affrontare il consiglio comunale, che si nasconde e che è sprofondato al quartultimo posto nella classifica di gradimento di tutti i sindaci del Paese.”
L’affondo più duro arriva con la definizione di “uomo solo al comando”, una metafora che, secondo il gruppo PD, può andar bene “nel ciclismo, non certamente per un sindaco abbandonato dai siracusani.”
Al centro delle critiche anche la nomina dell’ex assessore allo Sport, Gibilisco, a capo di gabinetto, che viene descritta come un’operazione “non neutra”, bensì “ambigua”.
“Si configura piuttosto come un’operazione ambigua che lascia ipotizzare una regia occulta sullo sport, con il capo di gabinetto pronto a continuare a svolgere il ruolo di assessore aggiunto, ma non legittimato dal suo nuovo ruolo”, affermano i consiglieri. “A chi risponderanno, dunque, gli uffici e gli operatori del settore? Al sindaco, con delega allo sport o a Gibilisco, neo capo di gabinetto?”
Il gruppo del Partito Democratico contesta anche la composizione della giunta, sottolineando la presenza di una sola donna e parlando di “democrazia paritaria vissuta come un adempimento formale”.
“Ancora una volta, il sindaco ha scelto di nominare una sola donna in giunta, dimostrando che la democrazia paritaria viene considerata soltanto come un requisito di legge e non come un reale bisogno politico di rappresentanza e giustizia.”
Altra questione sollevata riguarda la revoca dell’ex assessore Cavarra, definita dal gruppo PD un segnale di “frattura interna al gruppo ‘Grande Sicilia’”, in particolare tra i consiglieri Ricupero e Porto.
“Una revoca che non può essere liquidata come un semplice avvicendamento, ma che racconta di un equilibrio politico sempre più fragile, logorato da lotte interne e da scelte imposte dall’alto.”
Secondo i firmatari, il problema non risiede tanto nel fatto che gli assessori siano o meno consiglieri, ma piuttosto nella “totale inconsistenza politica della giunta”, accusata di mancanza di visione, incapacità di risolvere i problemi e difficoltà di dialogo con il consiglio comunale e la cittadinanza.
“I problemi di Siracusa crescono ogni giorno: le condizioni di vivibilità sono sempre più difficili, la qualità dei servizi continua a peggiorare, e le priorità di questa giunta non coincidono in alcun modo con quelle dei cittadini e delle cittadine.”
In conclusione, il gruppo PD ribadisce la sua posizione:
“I rimpasti e i risvolti interni di questa maggioranza non ci interessano: ciò che ci riguarda è ribadire con chiarezza la nostra ferma opposizione a una giunta che, nei fatti, è all’opposizione della città stessa.”
Il Partito Democratico locale assicura infine che continuerà a “lavorare con responsabilità e trasparenza per i cittadini e le cittadine di Siracusa”, mantenendo “aperto il dialogo con associazioni, realtà civiche e cittadini” impegnati per una Siracusa “più giusta, vivibile e inclusiva.”