Aggiornato al 19/08/2025 - 08:56
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Polemica

Sicilia, Scontro sulla nomina di Tardino all’Autorità Portuale, la Regione pronta al ricorso

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Il governatore Schifani annuncia l’impugnazione del provvedimento che nomina Annalisa Tardino commissario straordinario del porto di Palermo

La nomina di Annalisa Tardino a commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale scatena un caso politico che vede contrapposti il governo nazionale e la Regione Siciliana. Palazzo d’Orléans ha annunciato la volontà di impugnare il provvedimento ministeriale davanti al tribunale amministrativo, chiedendo la sospensione cautelare della nomina.

Il presidente della Regione Renato Schifani ha comunicato ufficialmente la decisione di procedere con il ricorso, motivando la scelta con due profili di illegittimità che considera evidenti. Il primo riguarda l’assenza di concertazione con la Regione Siciliana, in violazione delle norme che prevedono una preventiva intesa tra le parti per questo tipo di nomine. Il secondo profilo contestato riguarda la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa.

Secondo quanto sostenuto da Palazzo d’Orléans, la normativa vigente impone una comprovata e specifica esperienza nel settore portuale anche per il ruolo di commissario straordinario, requisiti che secondo la Regione non sarebbero posseduti dalla Tardino. La contestazione tocca quindi sia gli aspetti procedurali che sostanziali della nomina decisa dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini.

Il caso ha suscitato immediate reazioni politiche. Il segretario del Partito Democratico siciliano Anthony Barbagallo ha utilizzato toni particolarmente critici nei confronti della decisione ministeriale. “Non c’è competenza che tenga, anche in pieno agosto eccola la nomina che non può più attendere” ha dichiarato Barbagallo, accusando il ministro Salvini di alimentare “la pratica del poltronificio per trombati in danno ai siciliani”.

Le parole del segretario dem disegnano uno scenario in cui la Sicilia viene vista come “terra di conquista e di mercanzie elettorali a suon di incarichi”. Barbagallo ha inoltre sottolineato l’anomalia di vedere lo stesso Schifani, tradizionalmente alleato di Salvini, prendere posizione contro una nomina del governo nazionale di cui fa parte la Lega.

“Di fronte ad un fatto talmente palese persino Schifani, che di occupazione delle poltrone se ne intende, sbotta contro il ‘suo’ alleato, Salvini” ha commentato il leader del PD siciliano, evidenziando le tensioni interne al centrodestra su una questione che tocca interessi regionali strategici.

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