Nel piatto bianco, rosso, giallo, verde e blu

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La percezione visiva gioca un ruolo importante nella selezione di cibi sani e nutrienti. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Ankara, ha indagato su come il colore sia un rilevante indicatore di qualità, difetti e gradevolezza del cibo. Le raccomandazioni che arrivano da tutto il mondo della nutrizione suggeriscono ai consumatori di comporre il loro piatto includendo almeno 5 colori della natura – bianco, rosso, giallo, verde e blu – per raggiungere un buon equilibrio quali-quantitativo di vitamine e minerali. Si pensa inoltre che il colore sia anche correlato alla capacità antiossidante. E proprio a questo proposito, si è riscontrata una forte relazione tra colore e capacità antiossidante in vari tipi di frutta e verdura.

È ormai indiscusso il ruolo che frutta e verdura svolgono nella salute umana grazie al loro contenuto in nutrienti essenziali e sostanze fitochimiche che possono prevenire o ridurre il rischio di malattie croniche comprese le malattie cardiovascolari, diabete, obesità, alcuni tipi di cancro, infiammazione e ictus. Storicamente, numerose linee guida dietetiche sono fondate da anni su schemi alimentari, a volte anche complessi, che assegnano ruoli principali a frutta e verdura. Calcoli complessi, pesi, grammi, etichette complicano le scelte quotidiane che possano assicurare il benessere a tavola. A semplificarci la vita, oltre che a renderla più piacevole, ci pensano i colori.

Lasciamo da parte bilance, schemi e algoritmi improbabili, prendiamo un bel piatto bianco e cominciamo a riempirlo di alimenti colorati di rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola.

La scoperta più evidente emersa da questo studio è che la frutta e la verdura blu e rosso (ricche di antocianine) rientrano nella categoria degli alimenti ad alto contenuto di antiossidanti poiché potenzialmente contribuiscono per oltre il 20% all’apporto giornaliero di antiossidanti necessari.

I principi cardine su cui si basa la dieta mediterranea sposano in pieno le recenti scoperte. Pomodoro, melanzane, olio di oliva, carote, arance, fragole, uva, spinaci, zucchine, peperoni, cavolfiore e via così con le nostre produzioni che inevitabilmente fanno parte delle nostre preparazioni quotidiane. Non è difficile fare il pieno di vitamine e sostanze antiossidanti anche solo in un unico pasto.

“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” Ippocrate lo aveva già ben chiaro 400 anni prima della nascita di Cristo. Noi dobbiamo solo ricordarcene almeno una volta al giorno.

Fabiana Fanella

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