Aggiornato al 06/07/2025 - 11:52
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Augusta, nube nera dall’incendio Ecomac: ordinanza di rifugio al chiuso a Priolo

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A fuoco rifiuti plastici nello stabilimento Ecomac: il sindaco firma l’ordinanza di rifugio al chiuso. La Procura apre un’inchiesta.

Augusta – Preoccupa la nube tossica generata dal devastante incendio che ha colpito, nella giornata di ieri, lo stabilimento di trattamento rifiuti Ecomac, situato nella zona industriale di Augusta (SR). A bruciare sono stati principalmente rifiuti plastici, la cui combustione ha liberato nell’atmosfera sostanze potenzialmente nocive, sospinte dal vento verso Priolo Gargallo, cuore nevralgico del polo petrolchimico siciliano.

Di fronte all’aggravarsi della situazione e sulla base dei dati meteo relativi alla direzione dei venti, il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente di rifugio al chiuso, disponendo una serie di precauzioni immediate per la popolazione.

«Si invita la cittadinanza a rimanere all’interno delle proprie abitazioni, evitare gli spostamenti non necessari, spegnere gli impianti di climatizzazione e chiudere serramenti e infissi», si legge nella nota diffusa dal Comune.

Incendio Ecomac: emergenza ancora in corso

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, l’incendio non è stato ancora completamente domato. Le operazioni di spegnimento continuano senza sosta grazie all’intervento congiunto della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle forze dell’ordine e del personale tecnico delle aziende del polo industriale. In campo anche mezzi speciali provenienti da Catania.

«Monitoriamo costantemente l’evoluzione della nube. La situazione è sotto controllo, ma invitiamo i cittadini alla massima prudenza e a seguire esclusivamente i canali ufficiali per ogni aggiornamento», ha dichiarato il sindaco Gianni.

Aperta un’inchiesta della Procura di Siracusa

L’episodio ha attirato l’attenzione della Procura della Repubblica di Siracusa, che ha formalmente aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incendio. Due le ipotesi al vaglio: da un lato la possibile matrice dolosa, dall’altro eventuali negligenze nei sistemi di sicurezza dell’impianto. Non è la prima volta che la Ecomac è coinvolta in simili incidenti: il rogo odierno è infatti il secondo episodio in tre anni.

Allarme ambientale e interrogativi sulla sicurezza industriale

L’incendio ha riacceso i riflettori sulle criticità ambientali e di sicurezza della zona industriale siracusana, già da tempo al centro di dibattiti istituzionali. I cittadini chiedono trasparenza e dati aggiornati su qualità dell’aria e rischio sanitario, mentre le istituzioni locali e regionali invocano interventi strutturali per garantire una maggiore tutela del territorio e della salute pubblica.

In attesa delle analisi dell’ARPA Sicilia sui livelli di inquinamento atmosferico e del suolo, resta alta l’allerta. I Comuni limitrofi – da Melilli a Solarino, fino a Siracusa – continuano a monitorare la situazione pronti, se necessario, a replicare l’ordinanza di Priolo.

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