Zappulla e Landro: “Le rassicurazioni del Governo sono troppo generiche. Senza garanzie concrete serve mobilitazione del territorio”
Sinistra Futura Sicilia e Sinistra Futura Siracusa, con una nota firmata da Pippo Zappulla e Antonino Landro, intervengono sul futuro della raffineria Isab di Priolo, esprimendo forte preoccupazione per il rischio di pignoramento del 100% delle azioni da parte della Lukoil.
I due coordinatori sottolineano che, nonostante le rassicurazioni provenienti da esponenti del Governo e parlamentari nazionali, mancano garanzie reali sulla stabilità dell’impianto. “Quando non ci sono certezze concrete – osservano – è naturale essere preoccupati”.
Secondo quanto riportato nel comunicato, anche i dirigenti locali dell’Isab confermano che al momento la produzione continua regolarmente, ma precisano di non avere piena conoscenza della situazione finanziaria, che resta nelle mani della proprietà.
Zappulla e Landro pongono una domanda diretta: “Se il Tribunale di Milano dovesse accogliere la richiesta della Lukoil di pignoramento del pacchetto azionario, che valore avrebbero le rassicurazioni fornite finora?” I due ricordano inoltre che, da quando l’attuale proprietà ha acquisito l’Isab, l’azienda ha accumulato debiti crescenti, motivo per cui chiedono di innalzare la vigilanza e, se necessario, avviare una mobilitazione unitaria del territorio.
La nota evidenzia anche l’impatto occupazionale e produttivo della raffineria, che impiega circa 1000 lavoratori diretti e oltre 2000 dell’indotto. A questa situazione si aggiunge quella di Eni-Versalis, dove la chiusura dell’impianto dell’etilene e l’attesa per la conversione in bio-raffineria destano ulteriori timori. “Si rischia – scrivono – un processo di deindustrializzazione selvaggia, con conseguenze gravi per l’occupazione, l’ambiente e la tenuta sociale dell’area.”
Sinistra Futura accoglie con favore le proposte avanzate in Parlamento sulla possibilità di un intervento pubblico nella proprietà dell’Isab, con l’acquisizione del 51% delle azioni. Una misura che, secondo Zappulla e Landro, servirebbe non solo a tutelare i posti di lavoro, ma anche a garantire la sicurezza energetica nazionale, considerando che la raffineria di Priolo copre oltre il 20% del fabbisogno energetico del Paese.
Nel comunicato si sottolinea inoltre che la raffineria è stata inserita tra i siti di interesse strategico nazionale, e che un eventuale fermo della produzione avrebbe ripercussioni pesanti sull’intero sistema energetico italiano.
Zappulla e Landro ricordano anche che, in passato, diversi soggetti avevano espresso dubbi sulla solidità finanziaria di GOI Energy, la società subentrata nella gestione dell’Isab. Tuttavia, la Presidenza del Consiglio, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, esercitando i poteri previsti dal Golden Power, avevano espresso una valutazione positiva sull’acquisizione.
Ora, però, la situazione è cambiata: la Litasco/Lukoil ha ottenuto dal Tribunale di Milano il riconoscimento di un credito di circa 150 milioni di euro e ha avviato iniziative esecutive sulle quote. Secondo Sinistra Futura, questo rende il quadro “meno rassicurante di quanto venga dichiarato pubblicamente”.
Il movimento chiede quindi al Governo di esercitare pienamente i poteri previsti dal Golden Power e di comunicare con chiarezza al territorio e ai lavoratori la reale situazione dell’azienda.
Zappulla e Landro concludono sottolineando che l’intera area industriale siracusana è ancora priva di una strategia produttiva e occupazionale definita. “Non ci sono risposte su quali filiere industriali e ambientali puntare per il futuro. Le uniche certezze, ad oggi, sono la chiusura della chimica, la crisi dell’Isab e la perdita del sistema integrato che per decenni ha sostenuto la competitività del nostro territorio.”
Per questo motivo, Sinistra Futura chiede la convocazione urgente del Tavolo nazionale come sede “giusta e adeguata” per affrontare in modo concreto la crisi del polo industriale di Priolo e dell’intera provincia di Siracusa.
“C’è poco da stare tranquilli – concludono Zappulla e Landro –. Il Governo deve dire chiaramente come stanno le cose e quali strumenti intende mettere in campo per salvaguardare lavoro, ambiente e sicurezza energetica del Paese.”