Aggiornato al 22/07/2021 - 18:56
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Io Donna celebra Ortigia: “Un chilometro quadrato di bellezza”

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Viaggio nel centro storico di Siracusa per l’ultimo numero di Io Donna del Corriere della Sera. A zonzo tra i vicoli, l’aperitivo al tramonto e poi la magia delle tragedie greche

[/vc_column_text][vc_text_separator title=”di Damiano Chiaramonte”][vc_column_text]”A Ortigia il sole danza col mare, gioca con la pietra dorata delle colonne doriche e con i capricci barocchi che ornano i palazzi e le chiese. Come un light designer cambia le luci di scena su piazze e vicoli, creando, al volgere delle ore del giorno, sfumature di colori e suggestioni sempre nuove”.

io donna siracusapressComincia così il servizio che l’ultimo numero di Io Donna (leggi l’articolo online), il magazine allegato al Corriere della Sera, dedica a Siracusa ed in particolare al centro storico di Ortigia definito un chilometro quadrato di bellezza dove passato e presente si fondono. L’inviata della rivista, Anna Maria d’Urso, non risparmia elogi verso l’isola che i suoi abitanti chiamano “u scogghiu”, lo scoglio. Sin dalle prime righe dell’articolo che descrivono il risvegliarsi all’alba del centro storico: “Alle prime ore del mattino è l’azzurro a dominare, quello intenso del mare e lo smalto del cielo, ed è bello gironzolare per le stradine e i ronchi accarezzati dalla brezza marina, attraversare piazza Duomo silente e misteriosa come un’opera di De Chirico”.

Il servizio è corredato da molte foto che catturano alcuni scorci caratteristici e testimoniano anche la presenza di interessanti iniziative culturali come l’installazione “Passi” di Alfredo Pirri (visitabile fino al 30 settembre 2021) che trasforma il grande salone del Castello Maniace (voluto dall’imperatore Federico II di Svevia e allungato sul mare nell’estrema punta di Ortigia) in un “luogo magico dal pavimento di specchi, dove l’architettura medioevale si riflette e confonde nell’arte contemporanea: camminarci dentro, riducendo gli specchi in frantumi, è una vertigine”.

rappresentazioni classiche siracusapress
Giuseppe Sartori (Oreste) con le coefore – foto Maria Pia Ballarino

La giornalista poi si immerge nel dedalo di vicoli del quartiere ebraico della Giudecca e resta incantata dalle atmosfere uniche dei luoghi e dal fascino della chiesa senza tetto di San Giovanni Battista. E comprende perché è facile innamorarsi di Ortigia: “la città esibisce la sua bellezza senza nasconderla, con eleganza; cambia veste a ogni ora del giorno, si ammanta di luce candida al mattino, dorata al tramonto”. E a proposito di magici momenti crepuscolari, immancabile il consiglio di gustarsi l’aperitivo al Lungomare Alfeo “da cui si gode lo spettacolo di tramonti infuocati sulla penisola della Maddalena”.

La giornata si chiude al Teatro Greco e il servizio di Io Donna dedica ampio spazio “all’appuntamento d’obbligo con le tragedie, seduti sulle gradinate di pietra come i siracusani di 25 secoli fa”.

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