[vc_row][vc_column][vc_column_text]Perché Battiato non era solo un grande autore e un grande musicista, era anche un grande interprete di composizioni altrui. Ne ha dato amplissima prova nei tre album “Fleurs”. Alla song di oggi, seconda del “triduo” di lutto per il cantautore, il maestro presta la voce e l’anima siciliana accanto a Giuni Russo autrice del testo (la musica è di Maria Antonietta Sisinni sodale artistica e compagna di vita della cantante). “Strade parallele” è una canzone sottile, capace di restituirci una atmosfera che noi siciliani ben conosciamo quella della “duminica jurnata di sciroccu” quando dopo pranzo si accostano le imposte delle persiane (“mettu a finestra a vanidduzza”) per ripararsi dalla calura e riposare. Battiato e Giuni Russo danno corpo, e tormento d’amore, a questa domenica canicolare in cui gli ostacoli del cuore non consentono requie.
Battiato del resto è ha un talento speciale nel creare atmosfere. “U vadduni da Scammaca”, “a litturina da Circumetnea”, ci pare di vederli quando sentiamo la strepitosa “Stranizza d’amuri”. E lo stesso accade con “un vento a trenta gradi sotto zero” per le strade della San Pietroburgo dopo la rivoluzione di ottobre che vi proporrò domani.
Giuni Russo è venuta a mancare troppo presto, a 53 anni nel 2004; era una cantante straordinaria che con Battiato aveva trovato il successo grazie a “Una estate al mare” che nel 1982 troneggiò a lungo nella hit parade dei singoli, mentre il maestro era per mesi al n.1 degli album con “La voce del Padrone”.
Ma queste “Strade Parallele” sono lontane dalle hit, vicine e care a chi ha respirato l’aria di quelle “jurnate di sciroccu” e il tempo fermo delle antiche domeniche d’estate siciliane.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]