Aggiornato al 03/02/2025 - 08:07
Siracusapress.it
Polo industriale

Siracusa, l’allarme della Uil: “Crisi industriale sempre più grave, servono azioni concrete”

Siracusapress.it

condividi news

Il sindacato chiede interventi immediati per il polo industriale

La Uil interviene sulla crisi del polo industriale siracusano, esprimendo forte preoccupazione per il futuro dell’occupazione e del comparto produttivo locale. Attraverso un comunicato firmato da Ninetta Siragusa, il sindacato chiede interventi immediati per evitare un ulteriore peggioramento della situazione.

“Abbiamo letto di gridi di allarme reiterati nel tempo e tardivi di circostanza e senza convinzione, di preoccupazioni timide e meno timide, di analisi macroeconomiche del contesto industriale ed energetico nazionale ed europeo, di disquisizioni filosofiche sul dilemma  tra diritto al lavoro e salvaguardia dell’ambiente,   di messaggi rassicuranti e fuorvianti  che non hanno fatto altro che confondere i lavoratori e l’opinione pubblica, di difese di posizioni politiche e di parte, di iniziative di singoli ad affermare la propria superiorità  intellettuale, di distinguo inopportuni e sterili, di accuse di terrorismo a chi da tempo denuncia una crisi silenziosa e subdola che sta erodendo ormai da anni il maggiore comparto produttivo del territorio. Parole scritte, parole dette, ma comunque solo parole” , si legge nella nota della Uil, che evidenzia come la crisi si stia aggravando senza risposte concrete

Il sindacato elenca alcuni dei problemi più urgenti: “I fatti sono che Sasol dichiara 65 esuberi e impianti fermi, che in Isab la golden power di fatto non è  esercitata e  che sta vivendo difficoltà  finanziarie con annessi impianti fermi, che versalis ha condiviso un piano di investimenti di cui è necessario approfondire metodo e merito, una questione Ias abbandonata al proprio destino dal governo regionale e un indotto in grave sofferenza.  Questi sono i fatti che rappresentano un quadro che di giorno in giorno può solo peggiorare se chi rappresenta questo territorio non fa sistema e dalle parole non passa all’azione, fatti disconnessi da tutte le parole scritte e pronunciate.”

La Uil sottolinea che il rischio non riguarda solo le aziende direttamente coinvolte, ma tutto il tessuto economico locale. “Ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio, oltre quelli già persi“.

“E’ necessario – conclude la Uil convogliare le energie del territorio in un’unica direzione, abbandonare colori e appartenenze per difendere insieme  i lavoratori  e il futuro dei nostri giovani. E’ necessario dare azione alle parole. E’ necessario che le azioni generino trasformazione dei fatti che oggi rappresentano l’abbandono della politica e delle imprese.”

 

Primo Piano

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni