Un’antica saggezza popolare che insegna a valorizzare la qualità delle relazioni umane. Dalle radici storiche all’applicazione nella società moderna
Tra i numerosi detti siciliani che hanno arricchito la cultura e la saggezza popolare dell’isola, uno dei più celebri è sicuramente “Megghiu suli ca mal’accumpagnati” , un proverbio che esprime una verità universale sulla qualità delle relazioni umane. Questo modo di dire, ancora vivo nella tradizione della Sicilia, ci invita a riflettere su quanto sia importante scegliere con cura le persone con cui condividiamo il nostro tempo e la nostra vita.
La frase “Megghiu suli ca mal’accumpagnati” (meglio soli che male accompagnati) era fortemente legata ai valori della famiglia, dell’amicizia e della fedeltà. Secondo alcune fonti, questo detto potrebbe essere nato dalla necessità di preservare l’integrità morale e personale in un contesto sociale dove le relazioni erano spesso determinanti per il successo economico e sociale.
La scelta di stare soli piuttosto che circondarsi di compagnie poco affidabili o dannose rifletteva una consapevolezza profonda delle conseguenze che certe amicizie potevano avere sulla propria reputazione e sul proprio benessere.
Significato
Il significato di “Megghiu suli ca mal’accumpagnati” è chiaro e diretto: preferire la solitudine a una cattiva compagnia. Questo proverbio non solo mette in guardia contro le influenze negative ma suggerisce anche di coltivare relazioni basate su rispetto, fiducia e affetto. Nella sua essenza, il detto invita a valorizzare la qualità delle nostre interazioni sociali, piuttosto che la quantità. In altre parole, è meglio godersi la propria compagnia e quella di poche persone davvero care, piuttosto che perdere tempo con chi non ci arricchisce o addirittura ci danneggia
Attinenza oggi
Anche nel mondo moderno, caratterizzato da una forte presenza sui social media e da una continua ricerca di connessioni immediate, il detto “Megghiu suli ca mal’accumpagnati” conserva tutta la sua attualità. Nel turbine di relazioni superficiali e virtuali, questa massima ci ricorda l’importanza di selezionare con cura le persone con cui dividiamo le nostre esperienze e i nostri sentimenti. Non si tratta solo di evitare compagnie dannose, ma anche di investire tempo e energia in rapporti significativi che ci arricchiscono emotivamente.
Inoltre, il detto può essere applicato anche al lavoro e agli ambienti professionali, dove scegliere le giuste collaborazioni può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Stare soli, in questo contesto, significa non accontentarsi di relazioni di convenienza o opportuniste, bensì privilegiare quelle basate su solidi principi etici e professionali.
Foto – autore sconosciuto