Sinistra Italiana Siracusa esprime dubbi sul piano industriale Eni Versalis e sul futuro occupazionale del territorio siracusano
Il recente accordo firmato al Mimit per il piano Eni Versalis continua a suscitare polemiche, soprattutto tra i rappresentanti di Sinistra Italiana Siracusa. Sebastiano Zappulla, segretario provinciale del partito, ha espresso forti critiche in merito, sostenendo che l’accordo non porti novità sostanziali e che le misure adottate non siano sufficienti a garantire un futuro certo per il territorio siracusano.
Secondo Zappulla, il piano industriale discusso nelle scorse settimane non mostra significativi cambiamenti rispetto a quanto già proposto un anno fa. “Il progetto Eni Versalis, infatti, è confermato e rimane tale e quale a quello proposto un anno fa: nel 2025 chiude Priolo, poi, negli anni avvenire investe e costruisce i nuovi assetti”, ha dichiarato il segretario provinciale di Sinistra Italiana.
Una delle uniche modifiche, secondo quanto riportato, riguarda il sito di Brindisi, che non chiuderà ma sarà “congelato in attesa di un rilancio economico della chimica di base”, una soluzione che sembra escludere il territorio siracusano. “Evidentemente la crisi economica di Eni Versalis vale solo da Brindisi in giù: che sfortuna vivere a Siracusa“, ha sottolineato Zappulla.
Il piano, inoltre, non include misure concrete riguardo alla transizione energetica, alla riconversione industriale o al rilancio del polo industriale siracusano in chiave sostenibile. “Il governo non dice una parola sulla transizione energetica e si limita a generiche affermazioni istituzionali”, ha dichiarato Zappulla, aggiungendo che la vicenda Eni Versalis avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità per ripensare il modello industriale del territorio in una chiave più verde e sostenibile.
A preoccupare ulteriormente sono le possibili ricadute economiche e occupazionali nel breve periodo. “Gli esuberi di Sasol, che diventeranno licenziamenti tra 12 mesi, il sequestro per danni ambientali di IAS, la crisi di GoiEnergy (ex Lukoil) e la chiusura di Versalis nel 2025, sono segnali di una dismissione industriale in atto“, ha avvertito il segretario provinciale di Sinistra Italiana. “Il futuro di questo territorio non si costruisce sulle generiche rassicurazioni politiche”, ha concluso Zappulla, criticando il piano come un “mascherato piano di dismissione industriale“.