Grazie al lavoro politico locale e nazionale, Siracusa entra nell’Autorità Portuale. Si attendono vantaggi concreti per la città e il porto, al netto dei dubbi
Un nuovo capitolo per la portualità di Siracusa: il recente trasferimento di aree dalla Regione Siciliana all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale segna un punto di svolta per il futuro del porto grande. Questo risultato è il frutto di un lungo processo politico e istituzionale, culminato nella delibera approvata lo scorso 9 gennaio 2024 dal Consiglio Comunale, sotto l’impulso del gruppo consiliare del Partito Democratico.
Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco, consiglieri comunali del PD, hanno sottolineato come questa decisione sia stata resa possibile grazie al decisivo contributo del senatore Antonio Nicita e dell’onorevole Tiziano Spada. Il loro lavoro normativo, svolto rispettivamente a Roma e Palermo, ha permesso di superare anni di immobilismo, portando Siracusa nel sistema portuale di riferimento.
Tuttavia, i consiglieri invitano a riflettere sull’estensione delle aree effettivamente trasferite. Sebbene si tratti di un passo avanti significativo, restano dubbi sul rispetto dei parametri stabiliti dalla legge nazionale per l’inclusione completa della rada del porto grande. Una verifica approfondita è necessaria per garantire il pieno sfruttamento delle potenzialità offerte dal porto.
Ora il compito passa al Presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina, chiamato a dimostrare capacità manageriali all’altezza della sfida. Un porto efficiente e produttivo non rappresenta solo un volano economico, ma anche un’occasione per restituire prestigio a tutta la città di Siracusa.
Gli occhi sono puntati sul futuro: i siracusani aspettano con impazienza i benefici tangibili di questa nuova stagione, che potrebbe trasformare il porto grande in un polo strategico di sviluppo e occupazione per l’intero territorio.