Aggiornato al 09/05/2025 - 11:40
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Villetta Aretusa, il Comitato Ortigia boccia passerella e ascensore: “Opera inutile e impattante”

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Il sondaggio promosso dal Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente rileva una netta contrarietà dei residenti al progetto: il 96% lo ritiene superfluo. Inviata relazione a Comune e UNESCO

Il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente ha diffuso i risultati del sondaggio realizzato sul progetto della nuova passerella pedonale e dell’ascensore previsti presso la Villetta Aretusa. L’iniziativa, durata 48 ore, ha coinvolto numerosi residenti, configurandosi come un esperimento concreto di democrazia partecipata, in linea con i principi UNESCO per la gestione condivisa dei siti patrimonio dell’umanità.

I dati raccolti parlano chiaro: il 96% dei partecipanti ha giudicato l’opera inutile rispetto ai problemi reali di mobilità pedonale nell’area. Inoltre, oltre il 90% ha espresso contrarietà alla congruità economica del progetto, ritenendo che le soluzioni già presenti rendano l’intervento non necessario.

Anche sotto il profilo paesaggistico e ambientale la valutazione è fortemente negativa: l’80% ha espresso un giudizio sfavorevole sull’impatto visivo della struttura, mentre quasi la totalità dei votanti ha definito “inaccettabile” l’eventuale sfoltimento degli alberi monumentali della villetta per far spazio all’opera.

Non meno critiche sono state rivolte al metodo con cui il progetto è stato approvato. Secondo la quasi totalità dei partecipanti, «opere di questo tipo, da realizzare in un sito UNESCO come Ortigia, dovrebbero sempre essere precedute da consultazioni pubbliche, da studi di impatto sul patrimonio e da un reale coinvolgimento della comunità locale».

Il Comitato ha inviato una relazione dettagliata al Comune di Siracusa, alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, oltre che alle principali testate locali e nazionali, con l’obiettivo di riportare al centro delle scelte pubbliche la voce dei cittadini, in nome della trasparenza e del rispetto dei luoghi.

«Non ci opponiamo al cambiamento – afferma il Comitato – ma riteniamo che ogni trasformazione debba nascere dal basso, con il coinvolgimento reale delle persone che quei luoghi li vivono ogni giorno. Non basta progettare: serve garantire l’integrità dei luoghi, ascoltare, capire, condividere».

Il sondaggio rappresenta, nelle intenzioni dei promotori, solo l’inizio. Il Comitato ha avviato l’iter per accreditarsi presso la Commissione Nazionale UNESCO come soggetto rappresentativo delle comunità locali e annuncia la partecipazione al bando internazionale IF Design Prize, con un progetto ispirato ai principi dell’Agenda ONU 2030 per una città sostenibile.

«Una nuova stagione di cittadinanza attiva è possibile. E comincia dalla volontà popolare», conclude il portavoce Davide Biondini.

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