Aggiornato al 03/12/2024 - 18:21
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Italia una e indivisibile

La Consulta boccia l’autonomia differenziata: “Popolo e nazione sono unità non frammentabili”

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Le motivazioni della Corte Costituzionale sulla sentenza che dichiara incostituzionale la cessione di intere materie alle Regioni

La Corte Costituzionale ha motivato la sua recente sentenza che, lo scorso 14 novembre, ha dichiarato incostituzionale la cessione di intere materie legislative alle Regioni. Alla base della decisione, il principio secondo cui il popolo e la nazione italiana sono unità indivisibili, senza la possibilità di configurare “popoli regionali” titolari di sovranità.

Regionalismo e unità nazionale

I giudici riconoscono il valore del regionalismo nella forma di Stato italiana, ma ribadiscono che il Parlamento detiene la competenza legislativa esclusiva in alcune materie fondamentali, garantendo l’unicità della rappresentanza politica nazionale. Questo ruolo centrale del Parlamento è indispensabile per preservare le esigenze unitarie e bilanciare il pluralismo istituzionale.

Materie non trasferibili

La Consulta ha sottolineato che esistono materie il cui trasferimento alle Regioni è difficilmente giustificabile, come la politica commerciale comune, la tutela ambientale, le grandi reti di trasporto, l’istruzione e la comunicazione. Questi ambiti sono regolati principalmente da normative dell’Unione Europea, che impongono armonizzazioni a livello comunitario per garantire un mercato unico competitivo e inclusivo.

Il nodo finanziario e i LEP

Particolare attenzione è stata riservata alla gestione finanziaria. La Corte ritiene che eventuali funzioni aggiuntive affidate alle Regioni non debbano incrementare la spesa pubblica, puntando invece su una gestione più efficiente. Inoltre, i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) devono essere determinati nel rispetto dei principi costituzionali, per garantire uniformità nelle prestazioni civili e sociali in tutto il territorio nazionale.

Barbagallo (PD): “Una vittoria contro una norma divisiva”

Interviene anche Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia, che plaude alla sentenza: “La Corte smonta la norma sull’autonomia differenziata voluta dalla Lega e appoggiata dal governo Meloni. Il Parlamento resta l’unico luogo deputato a confrontarsi su questioni che riguardano tutti i cittadini”. Barbagallo invita il governo a ritirare la norma e a favorire un dialogo trasparente nel rispetto della Costituzione.

 

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