Aggiornato al 13/06/2025 - 18:20
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Fumarole Sicilia, Scerra (M5S) attacca il Governo: “Nessun intervento sulla fascia trasformata”

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Il parlamentare pentastellato denuncia l’inerzia dell’esecutivo sul problema delle microdiscariche tossiche nel ragusano e nelle province del sud-est

“A partire da quale data il governo ha intenzione di intervenire sul fenomeno delle fumarole che soffocano la cosiddetta fascia trasformata? L’attesa inizia a farsi prolungata. Eppure, nei mesi scorsi, era stato accolto il mio odg con cui impegnavo l’esecutivo ad assumere adeguate misure per la bonifica e la riqualificazione dell’area, insieme a soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti generati dall’attività serricola.

queste, la promozione di incentivi statali per favorire in agricoltura l’uso dei tutori compostabili. Ad oggi quell’impegno rimane però solo sulla carta. Per questo ho nuovamente sollecitato il ministero della Salute ed il Ministero dell’Economia, depositando una nuova interrogazione”. Così il parlamentare Filippo Scerra (M5S) che più volte in passato aveva portato all’attenzione del governo il problema delle fumarole nella zona costiera compresa tra le province di Agrigento, Caltanissetta, Siracusa e particolarmente grave nel ragusano.

“Nonostante le legittime aspettative venutesi a creare tra cittadini e amministrazioni locali – denuncia Scerra – tutto è rimasto fermo. Nessun intervento, nessuna misura annunciata, solo silenzio. E tutta la cosiddetta fascia trasformata continua ad esser disseminata di microdiscariche abusive contenenti plastica, polistirolo, residui di pesticidi e altri materiali derivanti dalle serre, spesso bruciati illegalmente, generando così le cosiddette fumarole, ovvero un fenomeno tossico che rilascia diossine e sostanze altamente nocive per l’ambiente e la salute”.
“La politica – conclude Filippo Scerra – ha il dovere di agire con tempestività. Ora è il momento di stanziare risorse e strumenti concreti per liberare la costa del sudest siciliano da rifiuti e fumi tossici e ripristinare così condizioni dignitose per chi vive, lavora e vorrebbe poter tornare a investire e fare turismo in un territorio oggi martoriato”.

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