L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, ha ripreso la sua attività eruttiva nelle ultime ore. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), attraverso il suo Osservatorio Etneo, ha confermato l’osservazione di un’attività stromboliana proveniente dal cratere di Sud-Est
Articolo a cura di Manfredi Chiaramonte
L’eruzione è stata notata dalle telecamere di sorveglianza dell’osservatorio, che monitorano costantemente il vulcano. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva potrebbe disperdersi in direzione Sud-Est, suggerendo che le aree circostanti potrebbero essere interessate da ceneri vulcaniche.
Gli esperti hanno segnalato un incremento continuo del tremore vulcanico, iniziato alle ore 9:30 di questa mattina. I valori di tremore hanno raggiunto picchi elevati intorno alle 13:30 e continuano a mostrare un andamento ascendente. La localizzazione delle sorgenti del tremore è precisamente individuata al Cratere di Sud-Est, a un’altitudine di circa 2900 metri sul livello del mare (s.l.m.).
L’attività infrasonica rimane stabilmente localizzata alla stessa area del cratere, indicando un’intensa attività interna suggerita dai rumori di bassa frequenza registrati.
La situazione rimane sotto attenta osservazione da parte degli esperti e le autorità locali continuano a seguire con cautela gli sviluppi dell’attività vulcanica. Si invitano i residenti e i turisti a prestare attenzione ai bollettini informativi.
Ulteriori aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore per monitorare l’evolversi della situazione e soprattutto per verificare se ci saranno conseguenze sullo scalo aeroportuale di Catania Fontanarossa.