Lo studio dell’Università di Roma Tor Vergata colloca l’isola tra le regioni in “rosso”. I siciliani bocciano i ricoveri in strutture residenziali e il pronto soccorso, ma danno voti eccellenti alla facilità di reperire farmaci e alla guardia medica
La Sicilia si colloca al penultimo posto in Italia per performance dei servizi sanitari, precedendo soltanto la Calabria. È quanto emerge dal tredicesimo rapporto del CREA Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell’Università di Roma Tor Vergata, presentato oggi. Tuttavia, lo studio rivela un dato in controtendenza: i cittadini siciliani promuovono la loro sanità con un voto complessivo di 6,3 su 10.
La classifica delle performance: Sicilia tra le regioni in “rosso”
Lo studio, intitolato “Livelli di tutela della Salute: Le Performance Regionali”, inserisce la Sicilia tra le regioni in “rosso”, ovvero quelle con una performance inferiore alla soglia del 33%. Nella classifica nazionale, l’isola si posiziona al penultimo posto, avendo davanti Puglia, Campania e Basilicata.
Il rapporto evidenzia anche un paradosso: la Sicilia presenta una qualità della vita percepita migliore di regioni come il Veneto, dove invece i livelli di tutela della salute risultano più alti.
La soddisfazione dei cittadini: voto 6,3, ma con luci e ombre
Un aspetto innovativo dello studio è l’indagine sulla soddisfazione dei cittadini, che ha misurato l’esperienza diretta degli utenti con i servizi sanitari regionali. La performance della sanità in Sicilia secondo il report CREA ottiene dai suoi cittadini un voto complessivo che va oltre la sufficienza (6,3), ma con notevoli differenze tra i vari servizi:
Servizi Promossi (voto oltre la sufficienza):
- Facilità nel reperire i farmaci: 8,0
- Guardia medica: 7,6
- Ricovero programmato: 6,7
- Prestazioni ambulatoriali per prevenzione: 6,5
- Prestazioni ambulatoriali generiche: 6,1
Servizi Bocciati (voto sotto la sufficienza):
- Assistenza ospedaliera non programmata (Pronto Soccorso, 118): 5,9
- Assistenza alle persone non autosufficienti: 5,6
- Assistenza al proprio domicilio: 5,4
- Ricoveri nei residence (RSA/strutture residenziali): 5,3
Il rapporto del CREA Sanità offre quindi un quadro complesso, dove a una bassa performance oggettiva della sanità siciliana si contrappone un’esperienza diretta dei cittadini che, pur evidenziando gravi criticità, promuove alcuni servizi essenziali.