Eni ha annunciato oggi il Piano di trasformazione e rilancio per Versalis, la sua divisione dedicata alla chimica, che prevede un ambizioso programma di investimenti e decarbonizzazione
Tra le misure delineate nel piano, spicca la chiusura dell’impianto cracking a Priolo nel 2026, una decisione che avrà significative ripercussioni per il territorio.
Il Piano di trasformazione, parte della strategia più ampia di decarbonizzazione di Eni, prevede un investimento di circa 2 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per sviluppare nuovi impianti industriali in linea con la transizione energetica. L’obiettivo principale è quello di ridurre di circa 1 milione di tonnellate le emissioni di CO2, pari al 40% delle attuali emissioni di Versalis in Italia.
Nel dettaglio, il piano comporta la cessazione delle attività degli impianti di cracking a Brindisi e Priolo, oltre alla chiusura del polietilene a Ragusa, per lasciare spazio a nuove tecnologie che puntano sulla chimica sostenibile, la bioraffinazione e l’accumulo di energia. L’impianto di Priolo, in particolare, rappresentava un’importante struttura per il settore della chimica di base, ma la crisi strutturale che colpisce il settore a livello europeo ha portato Eni a prendere questa decisione drastica.
“La chimica di base – ha spiegato Eni – è in crisi da tempo e la situazione è ormai irreversibile. Negli ultimi 15 anni, le perdite economiche in questo settore hanno raggiunto i 7 miliardi di euro, di cui 3 miliardi solo nell’ultimo quinquennio”.
Il nuovo piano di Versalis punta a concentrare gli sforzi su biochemica, prodotti da economia circolare e polimeri specializzati, con un focus sullo sviluppo di tecnologie innovative e a basso impatto ambientale. Eni ha già dimostrato le proprie capacità di trasformazione con il passaggio dalla raffinazione tradizionale alla bioraffinazione, e ora si prepara a fare lo stesso con la chimica di Versalis, che vedrà una riduzione dell’esposizione al segmento della chimica di base.
La chiusura degli impianti di Priolo, Brindisi e Ragusa sarà accompagnata da una riorganizzazione dell’azienda con un nuovo modello satellitare, in cui le aree di business chiave saranno la Biochimica (che include Novamont), il Downstream (con Finproject e Tecnofilm), la Circolarità (attraverso lo sviluppo del riciclo chimico e meccanico) e la chimica di base, con una razionalizzazione delle operazioni.
Maggiori dettagli sul piano saranno forniti durante la presentazione dei risultati del III trimestre 2024, prevista per domani, 25 ottobre.