Aricò: «Mai più gadget che danneggiano l’immagine della Sicilia a bordo delle navi»
Magliette che inneggiano al Padrino, ma anche utensili per la cucina con disegni Sexy mafiosi. E poi statuette con inevitabili coppola e lupara o la borsa “da mafiusa”. Scoppia la polemica circa la vendita di souvenir con richiamo mafioso. Con un video l’artista siciliano, Mario Incudine, ha lanciato un appello al sindaco Federico Basile. “Da anni in ogni mio spettacolo, da ogni teatro o piazza, ripeto continuamente la stessa cosa – tuona con un video sui social pubblicato oggi il cantante e attore teatrale – Come siciliano mi vergogno. Chiedo al sindaco di Messina di salire sulla Caronte e fare levare queste porcherie. Perché come siciliani ci dovremmo vergognare tutti”. Il video è divenuto virale
Dal governo regionale
«Mai più gadget che possano ledere l’immagine della Sicilia a bordo delle navi da e per la nostra Isola». A dirlo è l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, in merito alla polemica sorta per i souvenir di stampo mafioso in vendita sui traghetti tra Messina e Villa San Giovanni.
«Seppure la tratta dello Stretto non è svolta nell’ambito di un contratto con la Regione Siciliana, siamo comunque intervenuti immediatamente presso Caronte & Tourist per chiederne la rimozione. Ringraziamo i vertici della società per aver agito con altrettanta tempestività presso i terzi che hanno in affitto gli shop sulle loro navi. Come governo Schifani inoltre – aggiunge l’assessore – abbiamo fortemente voluto sostenere questa posizione, includendo nei nuovi contratti che seguiranno alla procedura negoziata per l’affidamento dei servizi di collegamento con le isole siciliane, un comma con cui si vieta la vendita a bordo delle navi di qualsivoglia oggetto che possa mortificare il riscatto della Sicilia rispetto a stereotipi che fanno ormai parte del suo passato e che i siciliani fortemente rigettano».