Aggiornato al 05/11/2024 - 09:10
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Giornate straordinarie

30mo anniversario della visita di San Giovanni Paolo II a Siracusa, le riflessioni di Salvo Sorbello

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“Le sue parole sono ancora attuali e non possono e non devono essere dimenticate, perché conservano, per tutti noi siracusani, un valore inestimabile”

Siracusa ricorda in questi giorni uno degli eventi più importanti della sua storia. Ricorre il 30mo anniversario del viaggio apostolico di San Giovanni Paolo II, nel corso del quale il Santo Padre dedicò il Santuario alla Madonna delle Lacrime.

Giornate straordinarie non solo per i credenti ma per tutti i siracusani e ritengo che le istituzioni pubbliche dovrebbero celebrare come merita la ricorrenza dei 30 anni di questo evento, che ha lasciato un segno indelebile nella comunità siracusana: San Giovanni Paolo II ha parlato a tutti, non solo ai fedeli. Le sue parole sono ancora attuali e non possono e non devono essere dimenticate, perché conservano, per tutti noi siracusani, un valore inestimabile, a trent’anni da quel novembre del 1994 il ricordo della visita del Papa è ancora vivo nella memoria e nel cuore di chi era presente. Questo anniversario costituisce quindi un’importante occasione per riflettere sul suo messaggio, alla luce della delicata situazione attuale.

Sono lieto di potermi trovare tra voi, in questa Città, così ricca di storia e di cultura, di arte e di bellezze naturali – disse il Papa – assurta per la naturale collocazione e per l’importanza economica e politica ad una posizione predominante nel Mediterraneo. Siracusa, erede di un passato tanto illustre, mentre cerca di aprirsi a rinnovate prospettive di speranza, si trova a vivere una congiuntura economica e sociale davvero non facile. Ma nei Siracusani non manca per fortuna la volontà di reagire alla tentazione della rassegnazione e dell’isolamento. Lo si vede e lo si sente. Cittadini di Siracusa, il Papa è qui per condividere le vostre preoccupazioni ed incoraggiarvi nei vostri propositi! Non cedete alle tentazioni dell’apatia, del torpore e della pigrizia, che conducono all’inerzia e all’accettazione fatalistica del male e dell’ingiustizia. Non serve limitarsi a deplorare le lacune della pubblica amministrazione, la conflittualità di gruppi politici che mirano esclusivamente al potere anziché al servizio, il conseguente immobilismo e la paralisi progettuale, politica e amministrativa. È necessario, invece, impegnarsi a dare una risposta agli ormai annosi mali sociali. È indispensabile riacquistare il senso e la voglia della “partecipazione”. Sono qui tra voi per incitare tutte le forze sane della società a stringersi in un nuovo impegno di solidarietà costruttiva. È necessario ed urgente che i cittadini onesti uniscano i loro sforzi per contrastare efficacemente le organizzazioni malavitose. Sono venuto per dirvi: non rimanete ripiegati su voi stessi! Alzatevi e levate il capo! Sono venuto per seminare speranza, fondata sulla coscienza del vostro impegno e del compito che la storia vi affida”.

Salvo Sorbello

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