Aggiornato al 15/04/2025 - 11:26
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Emergenza idrica in Sicilia, Cocina: «La situazione è seria ma sotto controllo»

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Il coordinatore regionale per la siccità invita a evitare allarmismi: «No a dichiarazioni fuorvianti, interventi già in atto e invasi con scorte per 11 mesi»

In merito alla emergenza idrica in Sicilia e alla crescente preoccupazione per il livello degli invasi, il dirigente generale della Protezione civile regionale e coordinatore della Cabina di regia per la siccità, Salvo Cocina, interviene per chiarire lo stato attuale della situazione.

«Sulla situazione degli invasi idrici scarsamente riempiti in Sicilia, è fondamentale evitare allarmismi ingiustificati, spesso generati da notizie o dichiarazioni non supportate da dati pertinenti e aggiornati. In particolare, è fuorviante parlare di “esaurimento degli invasi entro sei mesi”, così come di situazione “drammatica” per la città di Palermo. Parole che non rispecchiano la realtà e non danno conto delle attività e degli sforzi fatti da migliaia di operatori pubblici e privati per mitigare una delle più gravi emergenze di rilevo nazionale».

Cocina spiega che il governo regionale ha messo in campo tutti i provvedimenti possibili, tra cui l’istituzione della Cabina di regia, che ha tenuto quasi cento riunioni. Sotto la sua guida, i gestori della rete idrica hanno già realizzato centinaia di interventi, dalla ricerca di nuove fonti d’acqua alla riduzione delle perdite principali.

«Grazie a queste azioni coordinate, fra cui le riduzioni dei prelievi per aumentare la vita utile degli invasi a fine 2024, la situazione di massima emergenza è stata mitigata ed è praticamente rientrata nelle province più colpite di Enna e Caltanissetta».

Miglioramenti in corso anche in Sicilia occidentale

Resta di emergenza, ma comunque gestibile, la situazione nella Sicilia occidentale, dove le piogge invernali sono state scarse per il terzo anno consecutivo e gli invasi risultano riempiti in misura inferiore rispetto allo scorso anno. Tuttavia, grazie agli interventi effettuati, si registrano segnali di netto miglioramento.

I progetti approvati dalla Cabina di regia e finanziati con 80 milioni dalla Regione e 48 milioni dallo Stato permettono oggi di contare su scorte idriche sufficienti negli invasi per almeno 11 mesi, fino a marzo del prossimo anno. E questo anche nell’ipotesi – ritenuta altamente improbabile – che non si verifichino più precipitazioni fino ad allora.

A questi si aggiungerà l’apporto dei dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, operativi prima dell’estate, e dei due nuovi impianti a Palermo, per i quali a breve sarà pubblicato il bando per il progetto di finanza.

«Riconosciamo che la situazione rimane seria e richiede un monitoraggio costante e interventi non solo emergenziali ma anche strutturali, ancora più costosi, ma pure avviati e in corso, fra cui il rifacimento di intere reti idriche cittadine che hanno perdite notevoli e i dissalatori», conclude Cocina. «Ma non si può parlare di uno scenario drammatico come quello affrontato nella seconda metà dello scorso anno».

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