Aggiornato al 15/04/2025 - 14:25
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Siracusa, escavatore nel sito del CCR in via Sturzo, rimosso dopo le segnalazioni dei residenti

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Mangiafico (Civico 4): “Forse l’intenzione era quella di ricoprire gli scavi”. L’episodio solleva nuove preoccupazioni sulla gestione dell’area alla Mazzarona

Una “sorpresa poco gradita” ha accolto questa mattina i residenti del quartiere Mazzarrona. Un escavatore è comparso all’interno dell’area di via Don Luigi Sturzo, quella individuata dall’Amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo Centro Comunale di Raccolta (CCR), un progetto al momento fermato da un parere negativo della Soprintendenza ai Beni Culturali a causa della presenza di latomie a cielo aperto.

La vista del mezzo pesante in un’area dove i lavori dovrebbero essere sospesi ha immediatamente generato preoccupazione tra i cittadini, molti dei quali hanno segnalato l’anomalia, anche con video diffusi sui social, rivolgendosi pure al leader di Civico 4, Michele Mangiafico, per chiedere spiegazioni.

“Dalle informazioni raccolte dai residenti – dichiara Mangiafico – sembra che l’intenzione della ditta appaltatrice fosse quella di ricoprire con terra le aree oggetto di scavi e indagini archeologiche, ma senza aver coinvolto gli enti competenti“. Un’operazione che, se confermata, sarebbe avvenuta in palese violazione delle disposizioni della Soprintendenza.

Tuttavia, grazie alla “mobilitazione tempestiva della comunità e alla crescente consapevolezza civica”, come riferisce sempre Mangiafico, l’intervento non autorizzato sarebbe stato bloccato. Intorno alle 11 di questa mattina, infatti, l’escavatore è stato rimosso dall’area e caricato su un mezzo di trasporto, “presumibilmente in seguito a un provvedimento ufficiale”.

“Ciò che emerge positivamente – commenta Mangiafico – è il ruolo crescente dei comitati civici, sempre più attenti e determinati nella difesa dei legittimi interessi collettivi e nella richiesta di una vera riqualificazione delle periferie. Il loro contributo diventa fondamentale in una città che, spesso, sembra priva di punti di riferimento istituzionali”.

Resta però, sottolinea la nota che riporta le parole di Mangiafico, il “fatto curioso – e per molti versi preoccupante” che un mezzo da cantiere abbia potuto accedere e iniziare ad operare in un’area soggetta a stop da parte della Soprintendenza. Un episodio che alimenta i dubbi sulla gestione del progetto CCR e sulla “mancanza di chiarezza da parte delle autorità competenti che i cittadini non intendono più accettare in silenzio”.

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