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Appuntamento culturale

Noto, arriva la mostra “Sospesi – Il coraggio di sognare”

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Giuseppe Gianí torna a esporre le sue opere a Noto

Sarà inaugurata giorno 9 Agosto alle ore 19:30, presso il Palazzo Landolina, Museo diocesano di Noto, la mostra di Giuseppe Gianí, a cura di Salvatore Parlagreco.

La mostra dal titolo “Sospesi – il coraggio di sognare” sara visitabile fino al primo di settembre.

Giuseppe Gianì, nasce a Ragusa il 01 gennaio del 1972. Vive e lavora ad Ispica (RG). Non è da molto che dipinge, é infatti, il 2013 quando, da autodidatta, scopre l’affascinante mondo dell’arte, della pittura.
Nel 2018 la sua prima personale “Tra forma, luce e colore” tenutasi a Modica presso il palazzo Grimaldi. Nel 2019 riceve il premio barocco dall’accademia internazionale città di Roma. Viene selezionato da Vittorio Sgarbi, e partecipa a Cervia presso i magazzini del sale a “I Mille di Sgarbi”. A settembre del 2023 partecipa alla collettiva “IV Art Expo Galleria Farini a Londra” presso Arthill Gallery. Nel 2022 é impegnato nella realizzazione di pitture permanenti presso la chiesa Madonna delle Grazie a Ispica. Sempre nel 2022 partecipa alla collettiva “Notarte”, a Noto. Nel 2023 é finalista XL premio Firenze.
Queste sono solo alcune dell’esposizioni e lavori che Gianí ha realizzato dal suo esordio nel 2016 fino ad oggi.
“Dipingere per me è un’ occasione per creare bellezza che rimanga nel tempo”, così Gianí spiega cos’è per lui la pittura.

La mostra “Sospesi-il coraggio di sognare” che si terrà nei prossimi giorni al Museo Diocesano nel Palazzo Landolina “é una mostra che raffigura la realtà del mondo, ma é anche una mostra che fa sognare un cambiamento per il mondo, un cambiamento che è ormai necessario, ed è tutto nelle mani delle nuove generazioni “, con queste parole Gianí presenta l’essenza e l’anima del viaggio introspettivo verso la quale la sua arte ci vuole proiettare.
“La mostra di Gianì si articola in quattro sezioni contigue, nei quattro locali dove sarà ospitata: quattro ambienti susseguenti, ciascuno dei quali avrà un tema dato. Attraversando le quattro stanze si avrà come la sensazione di leggere un libro di quattro diversi capitoli, ma legati fra loro da un fine comune: raccontare i giovani, le nuove generazioni” spiega in una recensione, Salvatore Parlagreco.

L’arte può sensibilizzare su questioni importanti, fornire un mezzo per esprimere un senso di speranza e possibilità, può aiutare a costruire comunità e a creare un senso di appartenenza, ed é proprio questo l’obiettivo di Giuseppe Gianì.

Insomma, una mostra tutta da scoprire, un viaggio da non perdere verso quel cambiamento divenuto sempre più necessario.

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