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Una grande e composta boutique all’aperto nel quartiere bohémiens a Milano, un colorato e profumato suq stile Marocco nel centro storico di Siracusa. Allo specchio i mercati rionali di San Marco e di Ortigia
[/vc_column_text][vc_text_separator title=”di Federica Capodicasa”][vc_column_text]Peculiare o ordinario, pleonastico o spoglio, chiassoso o raccolto che sia, il mercato cittadino rionale si fa teatrante nella stessa città in cui, giornalmente o settimanalmente, svolge il suo sipario su un palcoscenico incorporeo.
Mi piace immaginarlo così, come una messinscena che si tinge di sapori delicati o ferini, di atmosfere pacate o caotiche, di cenni chic o choc, a seconda della tipologia degli astanti che, attivamente, vi prendono parte, diventando loro stessi protagonisti dell’opera, in un’effettiva dicotomia che li contraddistingue come spettatori above o under Po.

Il mercato di San Marco a Milano e quello di Siracusa, le star indiscusse di cui oggi vi voglio parlare, con oggettività questa volta, senza essere, pacificamente, di parte.
Anzi ne parleranno loro, quegli stessi spettatori che hanno vissuto questi due scenari così differenti, valutandone poi le tipicità sulla piattaforma d’opinione più famosa del web: tripadvisor.
La Milano da bene e la Siracusa da benessere, la Milano da calcolare e la Siracusa da colorare, questo, riassumendo, si evince dalla lettura dei pensieri redatti dalle dita più veloci di Internet che individuano, quello di San Marco, come il mercato migliore per i suoi prezzi competitivi, per le giacche e piumini firmati, perché è di facile raggiungimento grazie alla limitrofa fermata della metropolitana; per i molteplici posti carini presso i quali fermarsi, magari per riprendere fiato dopo una passeggiata, in questa grande boutique all’aperto, fra la gente composta e il cachemire a buon prezzo.
Per la bellezza della zona, Brera, con i suoi bohémiens, che tingono stupefatte piacevolezze, quelle seduzioni così affini, invece, al mercato di Siracusa, dove il folklore signoreggia e predomina al pari di un suq marocchino.

Colori, profumi meravigliosi e sapori genuini incantano la Via De Benedictis che ogni giorno si inebria di voci e gusti saziandosi con spezie profumate e panini giganti.
Dove l’odore cede il passo all’assaggio e dove si viene sempre riconosciuti in un vociare gergale continuo che sovrasta il caos cigolante dei barroccini.
Così diversamente sentiti, così garbato il primo, così impertinente il secondo, questa è la mia unica opinione, lascio a voi, in ultimo, l’ardua sentenza.[/vc_column_text][vc_column_text]Leggi anche
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