Aggiornato al 14/04/2025 - 14:58
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Dissenso

Siracusa, la polemica vince sui social ma non riempie le piazze

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Domenica scorsa piazza Duomo doveva diventare il simbolo del dissenso contro il sindaco Italia, con diversi comitati che hanno chiamato a raccolta i cittadini insoddisfatti…il risultato sono state circa 100 persone, colorate e ben strutturate, ma un numero troppo esiguo rispetto alle premesse della vigilia. Una minoranza ovviamente, ma che va rispettata

Non si può parlare di un vero e proprio flop per la manifestazione indetta ieri, Domenica delle Palme, sotto il municipio di Siracusa. Il motivo è che, ascoltando diversi promotori, nessuno si aspettava un bagno di folla, per diversi motivi. In primis la tradizionale “ignavia” siracusana che si aggrava la domenica e i festivi, quando barbecue e riunioni in famiglia vincono spesso sull’impegno sociale. Non è una critica, è più un dato di fatto evidente.

Tra i motivi che facevano (poco) sperare anche quella sorta di presunta immunità che il web parrebbe dare a chi si lamenta, magari anche nel giusto, ma che non ha poi il coraggio di metterci la faccia di presenza, convinto che virtuale e reale siano realtà separate.

C’era poi una sorta di leggenda metropolitana che si aggirava tra i presenti, secondo la quale partecipare a questa manifestazione avrebbe inserito il cittadino interessato in una sorta di “black list” del sindaco, come se  dovesse poi aspettarsi chissà quali ripercussioni; a questa motivazione però, oggettivamente, facciamo fatica a dare un senso logico, visto che poi chiunque degli interessati aggiungeva spavaldo “ma io non ho paura di niente e nessuno!”.

Insomma, tolti i comitati organizzati, pochissimi hanno inteso dare seguito all’appello degli organizzatori ma, tra i presenti, ad onor di cronaca, c’erano numerosi cittadini che non volevano cacciare il sindaco per antipatia personale, ma chiedevano soltanto un confronto: a costoro, e non ad autoproclamati tribuni della plebe pronti a cavalcare qualunque ondata di politica o antipolitica, l’amministrazione a nostro avviso dovrebbe dare conto. Dovrebbe spiegare ad esempio la differenza tra CCR e discariche, dovrebbe potersi impegnare a risolvere a volte richieste quasi ingenue, come l’asfalto nuovo in una strada o lo spostamento di pochi metri di un Centro di Raccolta. Spesso anche una semplice risposta mai data ad una mail potrebbe cambiare radicalmente la posizione di un gruppo di cittadini.

Non stupisce infine l’assenza delle opposizioni in piazza, a parte il passaggio rapido dell’ex consigliere Ferdinando Messina e alcuni esponenti del PD poco distanti in un bar, perché a loro spetta portare avanti l’opposizione dentro il Consiglio Comunale, nel rispetto di leggi e regolamenti. Lo sapevamo tutti che non ci sono numeri per la sfiducia e che non ci sono intenzioni di dimissioni, essere in piazza avrebbe significato soltanto assecondare un finto populismo di “pancia”; in aula però l’attenzione deve restare alta, perché il confronto e il rispetto del dissenso restano il sale della democrazia. Anche per un centinaio scarso di cittadini in piazza.

 

 

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