Presentato a Palazzo di Città il progetto che rende Avola un esempio virtuoso di accoglienza e accessibilità per le persone con disturbi dello spettro autistico
Un passo concreto verso l’inclusione. È stato presentato ieri, nella Sala Frateantonio del Palazzo di Città, il progetto “IncludiAMO – Avola Autism Friendly”, un’iniziativa che mira a rendere la città un punto di riferimento virtuoso per l’accoglienza e l’accessibilità delle persone con disturbi dello spettro autistico.
“Con “IncludiAMO”, Avola si conferma comunità attenta, solidale e capace di fare rete – ha dichiarato Rossana Cannata, sindaco di Avola –. Grazie alla collaborazione tra amministrazione, mondo della scuola, famiglie, associazioni, esercenti, professionisti e tanti altri attori del territorio, stiamo costruendo un nuovo modello urbano basato su rispetto, comprensione e partecipazione”.
All’incontro hanno preso parte figure di rilievo nel campo della pedagogia e dell’inclusione: il prof. Lucio Cottini, ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, la dott.ssa Sebastiana Veneziano, coordinatrice scientifica del progetto, e Carmela Tata, Autorità Garante per le Persone con Disabilità della Regione Siciliana.
Il progetto prevede il coinvolgimento di esercizi commerciali, farmacie, bar, ristoranti, studi professionali e cooperative sociali, i quali riceveranno un kit identificativo con logo, materiali informativi e supporti pratici per migliorare l’accessibilità e la comunicazione. Sarà inoltre predisposta una mappa cittadina che segnalerà i luoghi “amichevoli”, facilitando così la fruizione dei servizi da parte delle persone con autismo e delle loro famiglie.
Tra le prime azioni in programma, anche la nascita di un “Punto Gioco Lego per tutti”, uno spazio ricreativo accessibile e pensato per stimolare la socialità attraverso i celebri mattoncini colorati.
“Parlare di “Autism Friendly” significa promuovere una cultura dell’inclusione autentica – conclude Cannata –. Avola continua nel potenziamento dei servizi e ogni persona, con le proprie caratteristiche, può sentirsi accolta, compresa e valorizzata”.