Se non ho capito male non la cantarono mai insieme in pubblico, loro, due monumenti della musica moderna: David Bowie e Freddie Mercury. I Queen la inserirono in un album e in vari Greatest Hits, la cantavano sempre ai concerti, la fecero anche a Live Aid ma anche lì senza Bowie anche se Bowie era a Wembley quel pomeriggio indimenticabile.
David pare l’abbia cantata in pubblico la prima volta al concerto tributo dopo la morte di Freddie in una versione struggente con una triste e appassionata Annie Lennox.
Sto parlando di una delle song più famose e belle della storia del pop:“Under Pressure” che, attorno a un giro di basso inventato da John Deacon, costruisce un’atmosfera sofferta e bellissima, rabbiosa e ma piena di speranza e di energia. E di amore.
Pressure pushing down on me
(La pressione mi butta giù)
Pressing down on you no man ask for
(ti schiaccia, nessuno chiede questo)
Under pressure
(Sotto la pression)
That burns a building down
(Che brucia e distrugge un palazzo)
Splits a family in two
(Spacca le famiglie)
Puts people on streets
(Butta la gente sul lastrico)
Why can’t we give love
(Perché non diamo all’amore)
that one more chance
(un’altra possibilità)
Why can’t we give love
(Perché non diamo amore?)
Cause love’s such an old fashioned word
(Perché amore è una parola così antiquata)
And love dares you to care for the people
(E l’amore ti fa prendere cura delle persone)
on the edge of the night
(che stanno ai margini della notte)
And love dares to change
(E l’amore ci fa cambiare)
our way of caring about ourselves
(il modo di prenderci cura di noi stessi)
This is our last dance
(Questo è il nostro ultimo ballo)
“Under Pressure” è una poche delle canzoni che ogni volta che l’ascolto mi fa venire la pelle d’oca. Un capolavoro assoluto della musica.
Con due grandi insuperabili interpreti di cui sentiamo la mancanza ma possiamo sentire ancora e per sempre la voce, la musica, la meravigliosa capacità di emozionare.
