L’organizzazione presenta un vademecum con consigli pratici e curiosità per proteggere uno degli ecosistemi più ricchi e minacciati del Pianeta
In occasione della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo che si celebra l’8 luglio, Greenpeace Italia presenta la guida “Il Mare in Tasca”, un vademecum pratico per conoscere e proteggere il Mar Mediterraneo, uno dei mari più ricchi di biodiversità e tra gli ecosistemi più minacciati al mondo.
Secondo il comunicato di Greenpeace, il Mar Mediterraneo, pur occupando meno dell’1% della superficie marina globale, ospita 17.000 specie animali e vegetali e rappresenta circa l’8% della biodiversità mondiale. Questo bacino è oggi minacciato da diversi fattori, tra cui l’inquinamento da plastica, l’inquinamento atmosferico, lo scioglimento delle calotte polari e il surriscaldamento delle acque.
Una ricerca condotta da AstraRicerche per Greenpeace su un campione di italiani tra i 18 e i 70 anni rivela che oltre un italiano su due (54,3%) percepisce il Mediterraneo come uno degli ambienti più a rischio. Le principali minacce identificate dai cittadini includono i rifiuti plastici (39,8%), le emissioni atmosferiche (36,1%) e gli scarichi industriali, agricoli e domestici (26,9%). Per contrastare queste minacce, il 61,8% degli intervistati ritiene che il cambiamento debba partire da ogni singolo cittadino, seguito dalle istituzioni pubbliche (58,8%) e dalle organizzazioni internazionali (35,6%).
La guida “Il Mare in Tasca” propone tre consigli concreti:
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Non abbandonare mozziconi di sigaretta sulle spiagge, poiché i filtri, fatti di plastica, impiegano oltre dieci anni a decomporsi;
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Usare borracce plastic free, per ridurre il consumo di plastica monouso, particolarmente dannosa per la fauna marina;
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Scegliere creme solari eco-compatibili, evitando ingredienti chimici come l’ossibenzone, dannosi per coralli e altri organismi marini.
Tra le curiosità proposte nel vademecum, emerge che il Mar Mediterraneo è ciò che resta dell’antico oceano della Tetide, e che la sua formazione è legata alla chiusura progressiva tra le placche africana ed euroasiatica. Si tratta, quindi, di un ambiente geologicamente attivo, con presenza di vulcani sottomarini come il Marsili, e frequente attività sismica.
La guida ricorda anche la difficile situazione di molte specie marine a rischio nel Mediterraneo, tra cui la foca monaca, i delfini comuni, il capodoglio e alcune specie di squali, come lo squalo smeriglio e la verdesca, fortemente minacciate dalla pesca eccessiva e dalle catture accidentali.
“Il cambiamento climatico è la minaccia più urgente per il Mediterraneo” – afferma Chiara Campione, direttrice di Greenpeace Italia – “ma meno dell’1% dei mari italiani è oggi realmente protetto”.
Con la campagna Time to Resist, Greenpeace invita i cittadini a sostenere la causa e a non arrendersi di fronte alla degradazione ambientale. Per maggiori informazioni o per effettuare una donazione:
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Sito web: http://act.gp/TimeToResist_FR
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Numero verde: 800 969 834
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Bonifico bancario: causale “TimetoResist”, IBAN IT36 Q050 1803 2000 0001 1251 253
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Sito ufficiale: www.greenpeace.it