Il vulcano Etna registra una nuova fase di attività esplosiva con emissione di cenere dal cratere sommitale; le autorità hanno elevato l’allerta arancione per la sicurezza dei voli.

A seguito della sua nuova attività esplosiva, il vulcano Etna ha sollevato nuovamente l’allerta per il traffico aereo. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato una significativa emissione di cenere dal cratere sommitale. Al momento, la nube vulcanica rimane confinata alla zona alta del vulcano, ma il VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation) è stato innalzato a un livello di allerta arancione per la navigazione aerea.

Il fenomeno attuale fa eco all’episodio eruttivo del 2 settembre, quando il Cratere di Sud-Est aveva già manifestato un’attività esplosiva impulsiva di breve durata. Anche in quella circostanza si era verificata una debole emissione di cenere, sebbene si fosse rapidamente dispersa. L’INGV continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione per garantire la massima sicurezza.

L’eruzione solleva la preoccupazione per i voli

L’Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, è tornato a farsi sentire con una nuova fase di attività esplosiva. L’Osservatorio etneo dell’INGV ha confermato che i sismografi hanno registrato l’emissione di cenere dai crateri sommitali. Per questo motivo, le autorità competenti hanno deciso di elevare l’avviso per l’aviazione, portandolo al livello di allerta arancione.
L’evento, pur rimanendo confinato alla cima del vulcano, desta particolare attenzione per via della potenziale minaccia che la cenere vulcanica rappresenta per i motori degli aerei. Questo non è il primo episodio recente di attività, dato che il 2 settembre un’esplosione dal cratere di Sud-Est aveva già causato una debole dispersione di cenere. Le telecamere di sorveglianza continuano a registrare l’attività del vulcano, fornendo dati cruciali per monitorare costantemente la situazione.