Aggiornato al 07/08/2024 - 18:28
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Depuratore consortile

Ias di Priolo: Avvocatura dello Stato ricorre contro lo stop ordinato dal Gip di Siracusa

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I ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica) hanno incaricato l’Avvocatura dello Stato di presentare ricorso immediato contro il provvedimento del Gip di Siracusa, Salvatore Palmeri, datato 31 luglio 2024

Il giudice aveva infatti ordinato l’interruzione delle attività dello stabilimento Ias di Priolo, coinvolto in un’inchiesta per disastro ambientale.

Il Gip Palmeri aveva disposto lo stop del conferimento dei fanghi industriali provenienti dal Petrolchimico di Priolo al depuratore consortile Ias, decisione che ha suscitato preoccupazioni per le implicazioni economiche e ambientali. L’impianto, che tratta anche i reflui civili di Priolo e Melilli, è attualmente sotto sequestro.

In risposta, il Governo ha mobilitato l’Avvocatura per contrastare la decisione del giudice, evidenziando l’importanza strategica degli impianti industriali per l’energia nazionale. Nei mesi precedenti, infatti, era stato emanato il decreto “Salva Isab” per garantire la continuità produttiva delle aziende nella zona industriale, ritenendo le strutture ex Lukoil, ora sotto la gestione di Goi Energy, e il depuratore Ias, di rilevanza nazionale.

Tuttavia, la situazione si è complicata ulteriormente a giugno, quando la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il decreto “Salva Isab”. La Consulta ha stabilito che le misure governative possono essere considerate legittime solo per il tempo strettamente necessario a completare gli interventi indispensabili di risanamento ambientale, non oltre i 36 mesi previsti dai decreti attuativi.

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