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Dati preoccupanti

Lettura in Sicilia: una realtà preoccupante ma non senza speranza

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In Sicilia, esiste una realtà che colpisce profondamente il panorama culturale: il tasso di lettura è tra i più bassi d’Italia. Ma non tutto è perduto

Articolo a cura di Manfredi Chiaramonte

Secondo uno studio dell’Associazione Italiana Editori, solo il 60% dei siciliani ha aperto almeno un libro nell’ultimo anno, e spesso si tratta di letture sporadiche.

Le cause sono molteplici e interconnesse. Innanzitutto, l’abbandono scolastico elevato e la chiusura di librerie ed edicole hanno contribuito a un ambiente culturale meno stimolante. Inoltre, il patrimonio librario nelle biblioteche siciliane è spesso obsoleto, rendendo difficile l’accesso alla lettura per molti. Attualmente, in Sicilia si contano circa 1.763 libri per mille abitanti, un numero che scende notevolmente rispetto ai 3.244 del Centro-Nord. Gli accessi alle biblioteche, poi, sono estremamente ridotti: meno di 100 per mille abitanti contro i 774 del Centro-Nord.

La situazione è particolarmente critica per i giovani. Solo il 33,8% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni legge abitualmente, una delle percentuali più basse in Italia. E per quanto riguarda le biblioteche dedicate agli adolescenti, il numero è esiguo: solo 34 su 274 in tutta la regione.

Nonostante questa realtà allarmante, ci sono segnali di speranza. I giovani tra i 15 e i 24 anni rappresentano la maggioranza dei lettori siciliani, con percentuali che toccano l’86% e il 79%. Questo indica che, nonostante le difficoltà, esiste una base solida su cui costruire un futuro più ricco di lettura e cultura.

Le istituzioni, le scuole e le comunità locali devono unire le forze per valorizzare la lettura come strumento di crescita e sviluppo. Investire in biblioteche, promuovere eventi letterari e incentivare l’uso dei libri sono solo alcune delle azioni che potrebbero contribuire a cambiamenti significativi.

Sebbene la realtà attuale della lettura in Sicilia sia preoccupante, vi sono elementi promettenti che, se coltivati, potrebbero trasformare la cultura del libro nell’isola. La strada è lunga, ma con impegno e determinazione, si può puntare a un futuro in cui la lettura torni a essere al centro della vita quotidiana dei siciliani.

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