Aggiornato al 27/01/2025 - 08:55
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Unione degli Iblei

Giovani Democratici contro la proiezione su Totò Cuffaro a Palazzolo Acreide: “Un affronto alla memoria di Giuseppe Fava”

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Dura presa di posizione dei Giovani Democratici “Unione degli Iblei” contro l’evento che ha ospitato l’ex governatore siciliano, condannato per favoreggiamento a Cosa Nostra

Il 25 gennaio, nella città natale di Giuseppe Fava, giornalista e drammaturgo ucciso dalla mafia, si è svolta la proiezione di un documentario su Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, condannato per favoreggiamento personale a membri di Cosa Nostra. La presenza di Cuffaro, su invito degli organizzatori, ha scatenato la reazione dei Giovani Democratici “Unione degli Iblei”, che hanno espresso il loro dissenso con un comunicato.

«L’organizzazione di un evento pubblico come questo rappresenta un affronto alla memoria di tutte le vittime della criminalità organizzata e un insulto a chi, ogni giorno, lotta per la legalitàhanno dichiarato Alessandro Mangiafico, segretario, e Damiano Rubino, vice-segretario dell’organizzazione giovanile.

La vicinanza dell’evento alla casa natale di Giuseppe Fava rende, secondo i Giovani Democratici, la scelta ancora più grave. «Giuseppe Fava ha pagato con la vita il desiderio di liberare sé stesso e tutti noi dalla mafia,» hanno aggiunto, sottolineando come l’evento sia in contrasto con i principi di giustizia e memoria collettiva.

 

Accuse all’amministrazione palazzolese

Nel comunicato, i Giovani Democratici non risparmiano critiche all’amministrazione locale, che avrebbe contribuito all’organizzazione dell’evento. «Troviamo allarmante che un’amministrazione che dovrebbe promuovere la cultura della legalità dia spazio a una persona coinvolta in reati così gravi,» si legge nella nota.

Per Mangiafico e Rubino, legittimare figure condannate per mafia contribuisce a rafforzare un messaggio distorto: «Dare spazio a chi ha collaborato con una rete criminale minimizza la gravità dei crimini e contribuisce a giustificare il sistema mafioso.»

 

Redenzione e atti concreti

Pur ribadendo di non voler negare a nessuno la possibilità di pentirsi, i Giovani Democratici sottolineano che il pentimento deve tradursi in gesti concreti: «Se Cuffaro desidera trasmettere un messaggio alla comunità, lo dimostri attraverso atti concreti e partecipando attivamente al contrasto della criminalità organizzata.»

Infine, il comunicato si chiude con un appello forte e diretto alla memoria di Giuseppe Fava: «Caro Giuseppe Fava, perdonaci. Oggi più che mai dobbiamo gridare che la mafia è una montagna di merda.»

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