Aggiornato al 03/07/2025 - 11:25
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Sicurezza Climatica

Rifondazione Comunista sostiene la protesta dei rider in Sicilia

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La federazione chiede alla Regione Siciliana misure urgenti per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori delle consegne

I rider di Palermo e della Sicilia scendono in strada per protestare contro le condizioni di lavoro giudicate «disumane» imposte dalle piattaforme durante le ondate di calore che stanno interessando l’isola con temperature superiori ai 42 gradi. I lavoratori si sono riuniti davanti alle sedi di Glovo e Uber Eats a Palermo, accompagnati da sindacati come CGIL NIDIL, USB e collettivi autorganizzati, per chiedere tutele più efficaci.

La federazione di Rifondazione Comunista Siracusa-Ragusa ha espresso il proprio sostegno alla protesta, definendo la lotta dei rider «la lotta di tutti i lavoratori sfruttati in Sicilia, tra caporalato digitale e negazione dei diritti più basilari», si legge nella nota ufficiale.

Le richieste principali avanzate dai rider sono:

  • Stop alle consegne durante le ore più calde nelle ondate di calore

  • Indennità di rischio climatico per chi lavora in condizioni estreme

  • Fornitura di acqua e dispositivi di protezione individuale da parte delle piattaforme

  • Tutele assicurative concrete in caso di malore o incidente

  • Contratti veri e fine della precarietà per garantire sicurezza e dignità

La NIDIL CGIL ha sottolineato l’urgenza di un «protocollo di sicurezza climatica» che imponga alle piattaforme di rispettare le allerte meteo e le indicazioni sanitarie, con l’obiettivo di fermare le consegne nelle ore più calde, erogare indennità di rischio e fornire acqua e DPI ai lavoratori.

A titolo di esempio, la Regione Piemonte ha adottato un’ordinanza valida dal 2 luglio al 31 agosto 2025 che impone l’astensione obbligatoria dal lavoro nelle ore centrali della giornata per i settori maggiormente esposti al sole, basandosi sulle indicazioni del Ministero della Salute e dell’INAIL.

Rifondazione Comunista Siracusa-Ragusa invita pertanto le istituzioni locali e regionali a prendere posizione e ad adottare misure analoghe per i lavoratori delle consegne in Sicilia, «prima che si verifichi l’irreparabile», conclude la nota.

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