Aggiornato al 23/06/2025 - 20:53
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Pacifismo

“La Sicilia non sia supporto alla guerra”: sabato presidio per la pace a Sigonella. Adesione PD e M5S

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L’escalation militare in Medio Oriente, con il recente attacco degli Stati Uniti all’Iran, fa suonare l’allarme in Sicilia, da sempre crocevia strategico nel Mediterraneo

In risposta ai venti di guerra, un’ampia rete di associazioni, sindacati e partiti politici ha indetto un presidio per la pace che si terrà sabato mattina, 28 giugno, davanti ai cancelli della base militare di Sigonella.

L’iniziativa, promossa da Cgil, Anpi, Comunità Sant’Egidio, Legambiente, Libera, Uisp e Zero Waste, arriva in un momento di altissima tensione internazionale. Sigonella, base dedicata alla sorveglianza con droni spia (e armati) in Medio Oriente – da cui sarebbero partiti almeno tre voli di monitoraggio sull’area – è considerata un obiettivo sensibile, e la mobilitazione mira a scongiurare qualsiasi coinvolgimento del territorio siciliano nel conflitto.

“La nostra è terra di pace”, scrivono i promotori in un appello che ha già raccolto numerose adesioni. “Chiediamo che il territorio siciliano e italiano, anche se sede di basi militari statunitensi, non sia da supporto a operazioni di guerra. I conflitti internazionali si risolvano col dialogo”.

L’appello è un grido forte e chiaro che richiama alla memoria le grandi manifestazioni pacifiste della storia siciliana, come quella di Comiso del 1981. “Mai – sottolineano gli organizzatori – siamo andati così vicini al disastro. Si percorrano strade diverse, dalla Sicilia il grido è forte: fermatevi, si riprenda la strada della diplomazia, i conflitti cessino, cessi il genocidio a Gaza, cessi questa escalation che sta producendo morte e distruzione. Il governo italiano sottragga il nostro Paese a questi percorsi folli”.

Immediata l’adesione del mondo politico. Il Partito Democratico siciliano, attraverso il segretario regionale Anthony Barbagallo, ha comunicato la sua partecipazione: “Aderiamo con convinzione. La Sicilia è una terra di pace e di mediazione, da sempre: le basi sul nostro territorio non vengano utilizzate per spargere odio e morte. Diciamo no al coinvolgimento, anche solamente logistico, della nostra Isola”.

Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle. “Raccogliamo l’appello, anche rappresentanti del M5S Sicilia saranno al presidio”, ha affermato il coordinatore regionale Nuccio Di Paola. “Non possiamo assistere inerti alla preoccupante escalation delle azioni di guerra, che rischia di seppellire definitivamente la strada della diplomazia per precipitarci in uno scenario a dir poco tragico”.

Alla mobilitazione hanno già dato il loro sostegno anche Federconsumatori, Auser, Sunia, Udu, Udi e l’associazione “Nun si parti”, a testimonianza di un fronte ampio e trasversale che sabato farà sentire la propria voce da uno dei luoghi simbolo della presenza militare in Sicilia.

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