Aggiornato al 03/07/2025 - 11:38
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Nuovo approccio

Aree interne, Cannata (FdI): “Strategia nazionale concreta e innovativa, non un disimpegno”

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Il deputato di Fratelli d’Italia difende il nuovo Piano 2021-2027 soprattutto dopo le critiche espressa dalla CNA: “Basta interventi a pioggia, ora investimenti mirati su sanità, scuola e digitale. Coinvolti quasi 800 Comuni”

“Il nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027 non rappresenta in alcun modo un disimpegno verso i piccoli comuni e i territori più fragili del Paese. Al contrario, siamo di fronte a una strategia che, per la prima volta, mette a sistema risorse, progettualità e visione di lungo periodo”. A dichiararlo è l’on. Luca Cannata, deputato di Fratelli d’Italia, intervenendo nel dibattito pubblico sul nuovo piano per le aree interne.

Cannata: “Un piano concreto che parte dall’ascolto dei territori”

L’on. Cannata respinge le interpretazioni critiche, sottolineando il cambio di passo del Governo. “Il Governo – spiega – ha scelto un approccio nuovo e costruttivo, che parte dall’ascolto dei territori e si basa su interventi concreti: sanità di prossimità, scuole accessibili e di qualità, mobilità sostenibile, digitalizzazione e sviluppo economico locale. Non più interventi a pioggia, ma investimenti mirati, costruiti insieme alle comunità locali.”

Il nuovo Piano Strategico per le aree interne, secondo Cannata, poggia su pilastri fondamentali:

  • Potenziamento dei servizi essenziali, con particolare attenzione a salute, istruzione e trasporti pubblici locali.
  • Rafforzamento della rete digitale e delle infrastrutture smart per promuovere inclusione, lavoro e formazione a distanza.
  • Sostegno alle economie locali, con azioni mirate per incentivare giovani, imprese, agricoltura sostenibile ed economia circolare.
  • Una governance multilivello, semplificata e partecipata, per favorire il coordinamento tra Stato, Regioni e Comuni.

Più risorse e più aree coinvolte

“È utile ricordare,” conclude il deputato di Fratelli d’Italia, “che alle 72 aree già attivate nel ciclo precedente, se ne aggiungono oggi altre 43 nuove, finanziate con risorse statali e regionali. In totale parliamo di quasi 800 Comuni coinvolti in un processo di rilancio che guarda al futuro con visione e responsabilità.”

L’obiettivo, secondo Cannata, è semplice ma ambizioso: “Garantire il diritto a restare e vivere bene nei propri territori. Invito tutti ad approfondire il Piano con attenzione, perché dietro i numeri e le linee guida ci sono idee concrete, ascolto reale e una volontà politica chiara: costruire una nuova stagione di protagonismo per le nostre aree interne.”

Le critiche al piano di CNA

Le Confederazioni degli Artigiani di Enna e Siracusa si sono già espresse negativamente sul piano. Il rischio, dal loro punto di vista, è quello di assistere ad una sorta di “eutanasia di Stato” per i piccoli borghi, con il conseguente disincentivo agli investimenti da parte dei privati.

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