Aggiornato al 09/05/2021 - 14:25
donna nera piangente siracusapress

Quando una ragazza madre di colore incontra 2 vigili (troppo zelanti)

donna nera piangente siracusapress

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Vi raccontiamo una storia surreale e forse un po’ razzista (speriamo di no) 

[/vc_column_text][vc_text_separator title=”di Giuseppe Cassia”][vc_column_text]Quella che vi racconto è una storia che non sarà eclatante come le discussioni su Fedez, sui misteri d’Italia irrisolti o su i servizi segreti deviati, ma è una storia di ordinaria follia che reca in sé un carico di ingiustizia che ha pochi eguali.

La protagonista non è un politico potente, non è un facoltoso imprenditore, non è, in poche parole, qualcuno che può far pesare il proprio spessore mediatico. E’ una ragazzetta. Piccola. E nera.

Accade infatti che qualche giorno fa, esattamente il 5 maggio 2021, che la ragazza, al secolo K.A., 27enne di nazionalità gambiana, ha la sfortuna di tamponare con la sua auto, in viale Teracati, un’altra autovettura (con cinque adulti a bordo, n.d.r.).

vigile urbano siracusapressL’impatto è talmente lieve da apparire trascurabile (tale circostanza è difficilmente controvertibile dal momento che le foto dei mezzi incidentati non evidenziano alcun punto di impatto). Eppure l’episodio merita incredibilmente l’intervento deciso ed irreprensibile dei vigili urbani di Siracusa che, per tutta risposta, le ritirano la patente contestandole la violazione dell’art.149, comma 1 e 4, C.d.S. perché, a loro dire, non avrebbe rispettato le distanze di sicurezza, sebbene contestualmente attestando (sic!) che dal sinistro non erano derivati danni ai mezzi o alle persone!

Ora, premesso che se dovessero adoperare lo stesso metro con tutti i guidatori in circolazione a Siracusa la nostra diventerebbe una immensa isola pedonale perché starebbero tutti a piedi con la patente ritirata, c’è un piccolo particolare: quell’articolo del codice della strada non prevede il ritiro della patente se non alla terza infrazione della stessa natura nei due anni precedenti e, considerato che la nostra ragazzetta la patente l’aveva conseguita solo un mese e mezzo fa, ciò risulta davvero difficile!

donna delle pulizie di colore siracusapress

Il bello, purtroppo, ancora deve venire. La giovane, peraltro pure ragazza madre (quando si dice piove sul bagnato), abita in zona Borgata Santa Lucia, ed ogni giorno deve recarsi al lavoro per 350 euro al mese dall’altra parte della città, Scala Greca (ove attende alle pulizie presso una coppia di anziani), ovviamente previa deviazione in zona Grottasanta ove si trova l’asilo nido in cui, per ovvie necessità, deve lasciare la bambina.

Ora dovrà fare tutto questo a piedi (certamente la coppia di anziani la rimprovererà per il ritardo e magari la licenzierà) mentre il ricorso che ha presentato immediatamente in Prefettura tarderà a districarsi tra le carte e, magari tra uno smart working e l’altro, probabilmente non approderà a niente o approderà a qualcosa dopo che la nostra avrà irrobustito i polpacci per settimane, sempre che avrà le forze per affrontare tutto questo.
ragazza di colore in macchina siracusapressParla poco la ragazza, per lo più piange, piange lacrime di ingiustizia che scivolano discrete e dignitose da due occhioni neri, neri come il colore della sua pelle, due occhioni tristi che magari sognavano un futuro migliore rispetto alla situazione del suo paese, sognavano un riscatto, una giovinezza spensierata per la sua bambina, quella spensieratezza che non ha avuto lei.

Qui da noi, però, si è imbattuta contro il surreale protagonismo di irreprensibili agenti, contro la stortura del nostro sistema, debole con i forti e forte con i deboli, contro la sua ottusa burocrazia, contro un paese che la giudicherà, novella Joseph K., colpevole di sfortuna e di debolezza.

Una cosa è certa: nessuno mai potrà restituirle questi giorni. Nessuno, inoltre, le chiederà scusa. Lei però, dietro le lacrime, è forte. Lei che è così piccola. E nera.

Uno degli agenti: “Applicata la legge”

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