Sussulto finale nel quarto tempo, quando però il risultato era già congelato per il Savona
Quarta sconfitta in campionato per l’Ortigia, che perde nettamente in casa contro il Savona, avversario sicuramente di un altro livello in questo momento. La prestazione dei biancoverdi, con Tempesti fuori dal sette iniziale e con alcuni giocatori non in perfette condizioni, è però al di sotto delle attese, soprattutto sul piano dell’approccio: l’atteggiamento difensivo iniziale, infatti, è apparso troppo timido, mentre in fase offensiva gli uomini di Piccardo hanno sofferto la reattività degli avversari e la bravura di Nicosia, che neutralizza due rigori nel primo tempo.
Il match si mette subito in discesa per il Savona, che chiude il primo quarto sul 3-0 per poi dilagare nella seconda frazione, con un 5-0 di parziale che toglie ogni residuo dubbio sull’esito del match. Il gol di Giribaldi, a poco più di un minuto all’intervallo lungo, è solo una parentesi, perché le due successive reti in fotocopia di Rizzo da posizione 2 fissano il punteggio sul 10-1 a metà gara. Troppo, anche riconoscendo il divario attuale rispetto agli avversari. Piccardo allora fa entrare Tempesti e l’Ortigia, con tanti giovani in acqua (esordio anche per Sicali), ne guadagna in termini di carisma ed esperienza. La difesa è più attenta, i liguri riescono a bucarla solo due volte con Guidi, ma la fase offensiva continua a soffrire, fermata anche dall’ottimo Nicosia. Nel quarto tempo, con il destino della partita ormai deciso, i biancoverdi reagiscono con orgoglio, difendendo meglio e sbloccando il gioco in attacco, con cinque gol ben costruiti (tre in superiorità, uno in ripartenza e uno su rigore). Il gap viene ridotto, ma conta poco. Savona vince con merito, i biancoverdi aspettano tempi migliori, cercando di recuperare condizione e infortunati, in vista della decisiva gara di giovedì prossimo contro il Vouliagmeni in Euro Cup.
A caldo, coach Stefano Piccardo analizza così la partita: “Abbiamo subito molto la fisicità del Savona, siamo andati sotto e poi abbiamo sbagliato due rigori, mentre il loro portiere ha fatto due grandi parate a uomo in meno. Lì abbiamo perso inevitabilmente fiducia e le differenze tecniche che ci sono fra noi e loro sono venute fuori. Noi, in questa fase, non riusciamo a giocare queste gare così fisiche, se non abbiamo il roster al completo. Io sono il responsabile, ma questa è la fotografia del momento di difficoltà che stiamo vivendo. Da tanti anni non perdevamo una partita in casa con questo scarto e ci sono tante giustificazioni possibili: Tempesti non era al meglio e lo abbiamo dovuto far entrare lo stesso, siamo senza Kalaitzis, tanti giocatori hanno avuto problemi in settimana. In ogni caso, però, dovevamo approcciare la gara in maniera diversa. L’inizio è stato traumatico, poi nelle ultime due frazioni è stata un’altra partita e ho apprezzato il fatto che gli avversari abbiano giocato per quattro tempi con la stessa cattiveria, perché significa che ci hanno rispettato”.
Il tecnico biancoverde evita di fare drammi e suggerisce calma e pazienza: “Si vince e si perde, fa parte del percorso di crescita. Sapevamo che quest’anno sarebbe stato così, non ci siamo esaltati quando abbiamo vinto gare che erano al di fuori delle nostre possibilità, vedi Vouliagmeni o Panionios, e non faremo tragedie adesso. Sicuramente stiamo male, ma ora ci porteremo dietro questo dolore per poi cercare di tramutarlo in energia positiva”.
Dopo il match, parla anche Christian Napolitano, capitano dell’Ortigia “Al di là delle condizioni non ottimali di alcuni di noi, il Savona è nettamente più forte, è una formazione attrezzata in ogni reparto e potrà davvero togliersi delle soddisfazioni quest’anno. Ho fatto i complimenti a mister Angelini. Per quanto ci riguarda, queste non sono le nostre partite, al momento non siamo una squadra che può lottare per i piani alti e per adesso meritiamo di avere questa classifica. Dobbiamo dare noi una scossa alla nostra classifica. Il calendario non è stato facile, il campionato è lungo e il nostro praticamente non è ancora iniziato. Siamo una squadra ancora in costruzione, il processo è lungo, abbiamo dei giovani interessanti, che hanno davanti un percorso di crescita e ai quali queste partite fanno bene. Io non sono preoccupato, piano piano l’Ortigia verrà fuori. Per ora dobbiamo ingoiare il boccone amaro e pensare solo a lavorare”.