Il parlamentare M5S al Consiglio comunale: ” Territorio unito per ottenere supporto UE. Necessario un piano di riconversione graduale del polo petrolchimico”
“Il governo deve capire che dal futuro della zona industriale di Siracusa dipende lo stesso futuro energetico del Paese. Abbiamo la possibilità, come territorio unito, di far capire l’importanza del nostro sito produttivo. Non sarà semplice, ma possiamo essere ottimisti se, come rappresentanti del territorio, riusciremo a dare indicazioni forti ai decisori di Roma e Bruxelles. Il nostro impegno per questo obiettivo deve essere totale ed il mio c’è: in passato, adesso, domani. Sono pronto a lavorare ininterrottamente con i rappresentanti del territorio fino ad elaborare un documento di sintesi che indichi il percorso di salvaguardia e riconversione del patrimonio produttivo, occupazionale ed economico rappresentato dal polo industriale siracusano”.
Lo ha detto il parlamentare e Questore della Camera Filippo Scerra (M5S) durante la seduta aperta del Consiglio comunale di Siracusa, dedicata ieri sera al tema della crisi del polo petrolchimico.
“Lavoriamo liberi da condizionamenti di parte o di appartenenza politica, tornaconto o campanile. Sia vero impegno bipartisan e senza colore – il convinto invito di Scerra – per affrontare il problema e tracciare una strada. Noi conosciamo la storia industriale del nostro territorio e le sue caratteristiche. Siamo in grado, anzi dobbiamo suggerire gli input giusti per il nuovo percorso industriale: in una prima fase, dobbiamo tutelare l’esistente, perchè non si può cambiare radicalmente dall’oggi al domani; poi efficientare i processi produttivi nella direzione della sostenibilità; e infine, nel medio termine, avviare i cambiamenti radicali per una effettiva riconversione. E’ un percorso a tappe che deve vederci tutti insieme, ogni rappresentante di ogni forza politica e ad ogni livello, sindacati, associazioni datoriali, ambientali. Se saremo capaci di lavorare uniti come non mai, ci riusciremo. Vestiamo solo i panni dei siracusani, del capoluogo come della provincia, e facciamo gli interessi di tutto questo territorio, senza divisioni di sorta. Da quest’area industriale dipende il futuro dell’economia locale e della stessa regione. Per una volta, dobbiamo dimostrare ai cittadini che siamo capaci di remare tutti nella stessa direzione”.
“Il territorio deve dare indicazioni ai decisori, questa è la strada giusta”, ha proseguito Filippo Scerra. “E’ necessario che l’UE ci ascolti, è chiaro. Con regole certe da Bruxelles, gli industriali potranno finalmente capire in che direzione investire e se arriveranno finanziamenti. E’ impensabile che il costo della transizione ecologica sia solo a carico delle aziende e dei lavoratori. A Siracusa servirebbero tra gli 8 ed i 10 miliardi di euro per la riconversione di tutto il sito. La UE deve rendere sostenibile la sostenibilità. Si, parlo di un supporto pubblico attraverso bond europei per aiutare tutte le filiere in difficoltà nel loro percorso di riconversione industriale. Ma quei finanziamenti dovranno servire realmente ed inevitabilmente a disegnare un futuro salubre ed un ambiente pulito per la nostra provincia e le future generazioni. Questo deve essere imperativo categorico.
Non sarà semplice ma non abbiamo alternative. Non possiamo essere spettatori di decisioni cruciali. Mettiamoci al lavoro, Ora, subito e non domani”.
L’intervista