Aggiornato al 18/09/2024 - 10:24
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Riflessioni sulla nuova Commissione Europea e le sfide future

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Il siracusano Stefano Ingallina, Policy Officer alla Commissione Europea, riflette sui nuovi equilibri e le sfide dell’Unione

Con l’inizio del mandato della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen, lo scenario politico dell’Unione si prepara ad affrontare sfide cruciali. Tra gli osservatori più attenti c’è il siracusano Stefano Ingallina, Policy Officer presso la Commissione, che ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla composizione del nuovo esecutivo. Secondo Ingallina, il team presenta un mix di competenze ed esperienze variegate, ma non mancano i compromessi che potrebbero generare difficoltà operative.

“La nuova Commissione è composta da 26 membri, ma la distribuzione delle competenze non sempre riflette l’esperienza dei singoli commissari”, osserva Ingallina. Un esempio emblematico è la nomina dell’austriaco Magnus Brunner, che, pur avendo un background finanziario, è stato incaricato delle politiche di Affari Interni e Migrazione. In netto contrasto, la spagnola Teresa Ribera, forte della sua lunga esperienza come Ministra per la Transizione Ecologica, è stata nominata Vicepresidente esecutiva per la Transizione Climatica, incarico che secondo Ingallina rappresenta un’assegnazione più coerente rispetto al percorso professionale della Ribera.

Ingallina continua, sottolineando come alcuni commissari abbiano ricevuto portafogli delicati, pur non avendo una preparazione specifica nel settore. “Molti dei nuovi commissari, come Wopke Hoekstra, entrano in territori di cui non hanno esperienza significativa. Questo solleva dubbi su come affronteranno sfide complesse come la transizione energetica”, afferma Ingallina.

Uno dei temi più controversi è stato quello della gender equality. Sebbene ci sia stato un incremento della presenza femminile nella nuova Commissione, Ingallina fa notare che “nonostante l’incremento, il bilancio rimane squilibrato, con un numero di commissarie inferiore alle aspettative”. Questo squilibrio ha sollevato critiche, soprattutto considerando l’impegno dichiarato da von der Leyen per un’esecutivo più paritario. Ingallina aggiunge che, oltre all’equilibrio di genere, “i compromessi politici hanno portato alla nomina di figure senza una consolidata esperienza su portafogli di primaria importanza”, sollevando interrogativi sulle priorità future dell’esecutivo europeo.

Ingallina conclude con una riflessione sulle sfide che la nuova Commissione dovrà affrontare, definendo la situazione attuale un momento critico per l’Europa: “Questa Commissione dovrà affrontare sfide cruciali per il futuro dell’Europa, dal cambiamento climatico alla sicurezza, e lo farà con un team di esperti il cui mix di competenze e inesperienza potrebbe rivelarsi sia una forza che una vulnerabilità”.

Le parole di Stefano Ingallina offrono un quadro critico ma equilibrato della nuova Commissione Europea, lasciando spazio a una riflessione profonda su quello che sarà il futuro dell’Europa, dove competenze e compromessi politici dovranno trovare un delicato equilibrio.

 

 

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