Aggiornato al 12/06/2025 - 11:42
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A processo

Femminicidio Sara Campanella, la Procura chiude le indagini: si prospetta il giudizio immediato per Stefano Argentino

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Si chiude il cerchio investigativo sul brutale femminicidio di Sara Campanella, la studentessa universitaria di 22 anni uccisa a coltellate lo scorso 31 marzo a Messina

La Procura della Repubblica peloritana, guidata da Antonio D’Amato, ha concluso le indagini e si prepara a chiedere il giudizio immediato per Stefano Argentino, il 27enne netino reo confesso dell’omicidio.

Secondo la Procura, il quadro accusatorio è solido e non necessiterebbe di ulteriori accertamenti. L’accusa per Argentino è pesantissima: omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà. Fin dal provvedimento di fermo, infatti, le autorità giudiziarie avevano sottolineato come il giovane, seppur incensurato, avesse mostrato una “efferatezza e crudeltà” fuori dal comune nella sua condotta.

Il tragico delitto si consumò nel pomeriggio del 31 marzo, nei pressi del Policlinico di Messina. Sara, una promettente studentessa, fu raggiunta da numerosi fendenti che non le lasciarono scampo, rendendo vano ogni tentativo di soccorso. Poco dopo, Stefano Argentino confessò il delitto.

All’origine del folle gesto, come ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbe stata la gelosia ossessiva del 27enne. Argentino, invaghito della collega ma non ricambiato, non avrebbe accettato la legittima decisione di Sara di allontanarlo a causa della sua insistenza. Un rifiuto che ha armato la sua mano, portando alla tragica aggressione. A oggi, l’arma del delitto non è ancora stata ritrovata.

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