Dal 2025 doppia identificazione obbligatoria per le strutture ricettive
Dal 1° gennaio 2025, chi affitta immobili a breve termine in Italia dovrà rispettare due obblighi fondamentali: il Codice Identificativo Regionale (CIR) e il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questi strumenti normativi mirano a rafforzare la trasparenza nel settore turistico, contrastare l’ospitalità irregolare e assicurare il rispetto delle normative di sicurezza, igiene e qualità.
CIR: Cos’è e come ottenerlo
Il CIR è un codice alfanumerico adottato dalla maggior parte delle regioni italiane per identificare univocamente le strutture ricettive e gli immobili destinati agli affitti brevi. La composizione varia da regione a regione, ma in genere comprende il codice ISTAT del territorio, un codice per il tipo di struttura e un numero progressivo.
Iter per ottenere il CIR
Le procedure per ottenere il CIR differiscono tra le regioni, ma generalmente prevedono:
- Verifica di regolarità dell’alloggio: l’immobile deve rispettare le normative su sicurezza e igiene, con eventuali documenti o autocertificazioni richiesti dal comune.
- Registrazione presso il comune: i proprietari devono seguire le modalità previste localmente, come la compilazione di moduli standard o l’utilizzo di piattaforme telematiche (es. Impresa in un Giorno).
- Trasmissione dei dati alla regione: se esistono protocolli d’intesa tra regione e comune, quest’ultimo potrebbe gestire l’intero iter. In caso contrario, sarà il richiedente a occuparsene.
Alcune regioni, come Lombardia, Campania, Sicilia e Molise, richiedono un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) per completare la procedura.
CIN: L’Identificativo Nazionale Obbligatorio dal 2025
Il CIN è un codice unico che uniforma a livello nazionale l’identificazione di immobili e strutture per locazioni brevi. Dal 2025, sarà obbligatorio esporlo all’esterno dell’immobile e in tutti gli annunci pubblicitari.
Come richiedere il CIN
Per ottenere il CIN, il processo è centralizzato e gestito dal Ministero del Turismo attraverso il portale telematico BDSR:
- Accedi con credenziali SPID.
- Invia un’istanza telematica con una dichiarazione sostitutiva che attesta dati catastali e requisiti di sicurezza.
- Ricevi il CIN in maniera automatica e procedi con la sua esposizione.
Il Ministero coordina inoltre una banca dati nazionale che integra i codici locali già esistenti, come CIR e identificativi comunali.
Attenzione alle sanzioni
Non rispettare le normative può comportare sanzioni amministrative significative: per il CIN, si va da 500 a 8.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e delle dimensioni dell’immobile.
Affitti Brevi: Operare in regola è un obbligo e un vantaggio
Rispettare i requisiti relativi a CIR e CIN non è solo un dovere legale, ma una garanzia per chi opera nel settore degli affitti brevi. Questi codici promuovono la trasparenza, aiutano a contrastare l’abusivismo e favoriscono un’offerta turistica di qualità. Per evitare sanzioni, assicurati di seguire le procedure previste e di rispettare le scadenze.